Ieri, lunedì 5 agosto 2024, i satelliti in orbita terrestre hanno rilevato due potenti brillamenti solari di classe X in meno di due ore, dimostrando ancora una volta l’immensa potenza del Sole. Il primo brillamento, classificato come X1.7, è stato generato dalla macchia solare AR3767 vicino al lembo occidentale del Sole, raggiungendo il suo picco alle 15:40 ora italiana.
Poco meno di due ore dopo, la macchia solare AR3780, situata vicino al lembo orientale, ha prodotto un brillamento di classe X1.1, il cui picco è stato registrato alle 17:27 ora italiana.
Blackout radio e conseguenze dei brillamenti solari
Alle 15:39, un blackout radio di classe R3 ha colpito l’Europa centrale, inclusa l’Italia, con un’intensità pari a X1.42. Questi brillamenti hanno causato blackout radio a onde corte anche sull’Oceano Atlantico e nelle Americhe. I brillamenti solari di classe X sono i più potenti che il Sole può generare e sono spesso accompagnati da espulsioni di massa coronale (CME), grandi eruzioni di plasma solare che possono provocare tempeste geomagnetiche sulla Terra. Queste tempeste possono avere effetti negativi sulle reti elettriche, ma anche intensificare le aurore boreali, rendendole visibili a latitudini insolite.
Strong R3 radio blackout in progress (≥X1 – current: X1.42)
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Tempeste geomagnetiche e aurore boreali
Le tempeste geomagnetiche possono avere effetti significativi, inclusa la possibilità di danneggiare le reti elettriche e disturbare le comunicazioni satellitari. Tuttavia, possono anche portare a spettacolari aurore boreali, visibili in regioni normalmente non raggiunte da tali fenomeni. Proprio lo scorso fine settimana, una tempesta geomagnetica di classe G3 (forte) ha reso le aurore boreali visibili lungo alcune parti della costa occidentale degli Stati Uniti.
Previsioni sull’attività solare: cosa ci attende nei prossimi giorni
Secondo lo Space Weather Prediction Center (SWPC) della NOAA, l’attività dei brillamenti solari continuerà fino a metà settimana, con tre macchie solari attive – AR3772, AR374 e AR3780 – che attraversano il disco solare e rimangono visibili dalla Terra. Tempeste geomagnetiche di bassa intensità sono possibili, ma la loro intensità potrebbe variare a seconda della forza dei futuri brillamenti e della direzione delle espulsioni di massa coronale.
Gli scienziati dello SWPC monitorano attentamente queste attività per prevedere e mitigare eventuali impatti sulle tecnologie e infrastrutture terrestri, garantendo così la nostra sicurezza.