Nel vasto universo, un evento unico sta per catturare l’attenzione di tutto il mondo: il rientro nell’atmosfera del satellite ERS-2. Dopo anni di fedele servizio nello spazio, questo satellite di 2294 chilogrammi si appresta a compiere il suo ultimo viaggio verso la Terra nella giornata di oggi, mercoledì 21 febbraio 2023. Questo momento non è solo un addio a un fedele servitore della ricerca spaziale, ma anche un fenomeno affascinante che ci ricorda quanto sia incredibile la tecnologia umana. Come si svolgerà questo rientro spettacolare?
Il satellite ERS-2 è destinato a iniziare il suo processo di disgregazione una volta che si avvicinerà a circa 80 chilometri dalla superficie terrestre, come dichiarato dall’ESA. È previsto che la maggior parte dei suoi frammenti si consumi completamente attraverso il riscaldamento nell’atmosfera, tuttavia, è possibile che alcuni residui possano effettivamente raggiungere il suolo. Nonostante ciò, l’ESA ha rassicurato che il rischio posto ai danni degli esseri umani è estremamente basso, quantificabile in meno di una possibilità su 100 miliardi.
La diretta live streaming del rientro
La missione del satellite ERS-2 si è ufficialmente conclusa nel 2011, anno in cui l’ESA ha preso la decisione di deorbitarlo per minimizzare il suo impatto a lungo termine sull’ambiente spaziale. Lasciare un satellite inattivo in orbita aumenta il rischio di collisioni con altri satelliti o con detriti spaziali. La manovra di deorbitazione ha efficacemente ridotto la durata della permanenza in orbita di ERS-2 da oltre un secolo a meno di quindici anni. Attualmente, si prevede che il satellite subirà il rientro atmosferico e inizierà a disintegrarsi il 21 febbraio 2024, attorno alle 20:24 ora italiana, con un margine di errore di ±10 ore. Nonostante l’incertezza sul punto esatto di rientro, è possibile seguire il percorso del satellite in tempo reale, compreso il momento esatto in cui entrerà nell’atmosfera terrestre.
Nonostante la possibilità che alcuni frammenti possano superare l’atmosfera e cadere al suolo, l’ESA e gli esperti del settore assicurano che i rischi per la popolazione sono minimi. Luciano Anselmo, esperto di dinamica spaziale presso l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione “A. Faedo” del CNR (ISTI-CNR), ha illustrato che il rischio di essere colpiti da detriti per un satellite di questa dimensione è di circa 1 su 10.000, una probabilità insignificante se distribuita tra la popolazione globale che potrebbe essere interessata dalla traiettoria di caduta del satellite.