Il rientro infuocato del lander lunare Peregrine: dove si schianterà

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Il rientro infuocato del lander lunare Peregrine

La missione spaziale Peregrine, sviluppata dalla società Astrobotic, sta affrontando un esito inatteso. Inizialmente lanciato con l’ambizioso obiettivo di realizzare un atterraggio morbido sulla Luna, il lander ora si trova su una traiettoria di ritorno verso la Terra. In un recente comunicato, Astrobotic ha rivelato che Peregrine, invece di procedere verso un allunaggio, si avvia verso un inevitabile rientro infuocato nell’atmosfera terrestre. La compagnia ha sottolineato l’impossibilità di un atterraggio lunare, contraddicendo le aspettative iniziali.

Il viaggio del lander Peregrine ha preso il via l’8 gennaio, segnando il primo lancio del razzo Vulcan Centaur di United Launch Alliance. Secondo i piani, Peregrine avrebbe dovuto orbitare intorno alla Luna per diverse settimane, per poi atterrare sul suolo lunare il 23 febbraio. Astrobotic puntava a essere la prima azienda privata a completare con successo un atterraggio sul satellite naturale della Terra. Tuttavia, il destino del lander è stato segnato da un grave incidente: una significativa perdita di propellente si è verificata poco dopo la separazione dallo stadio superiore del razzo, compromettendo irrimediabilmente la missione.

La conferma del rientro e le ipotesi sul luogo dello schianto

Dopo aver raggiunto una distanza dalla Luna conforme ai piani, Astrobotic ha confermato la nuova traiettoria di Peregrine. Attualmente, gli esperti stanno formulando ipotesi riguardo al luogo di rientro, basandosi sui dati disponibili. Secondo le stime dell’astrofilo Tony Dunn, Peregrine potrebbe impattare il 18 gennaio nella zona della Grande Barriera Corallina.

Nonostante l’esito inaspettato, il lander Peregrine trasporta 20 payload per vari clienti, inclusa la NASA, che ha affidato 5 strumenti scientifici tramite il programma CLPS (Commercial Lunar Payloads Services). Secondo le informazioni fornite da Astrobotic, 10 di questi payload sono attivi e ricevono energia, mentre gli altri sono passivi. Alcuni strumenti stanno addirittura raccogliendo dati preziosi nello Spazio profondo, nonostante non raggiungeranno la superficie lunare come originariamente pianificato.

Questa missione di Peregrine rappresenta il primo tentativo di una serie di missioni collegate al programma CLPS, con l’obiettivo di trasportare payload sulla Luna. Guardando al futuro, il prossimo lancio è già in calendario per il mese prossimo, quando un razzo Falcon 9 di SpaceX avrà il compito di portare in orbita il lander Nova-C di Intuitive Machines, segnando un altro importante passo avanti nella corsa alla conquista spaziale.