Una regione di macchie solari ha recentemente manifestato una notevole attività solare, culminata in un potente brillamento di classe X4.5, registrato alle 08:35 di ieri, 6 maggio 2024. Questo fenomeno ha avuto un impatto diretto su vasti territori terrestri esposti alla luce solare, con conseguente perdita temporanea o completa dei segnali radio ad alta frequenza (HF) in Asia, Europa e Africa. Questo segue una serie di eruzioni solari all’inizio del mese che hanno provocato blackout radio a onde corte in nazioni come Australia, Giappone e Cina.
I brillamenti solari sono catalogati in base alla loro intensità, partendo dalla classe B, la meno intensa, fino alla classe X, la più potente. Ogni classe rappresenta un aumento decuplicato dell’energia rispetto alla precedente, rendendo un brillamento di classe X mille volte più potente di uno di classe B. La magnitudine di ogni brillamento viene ulteriormente specificata con un numero, in questo caso 4.5, che indica la forza relativa del fenomeno.
Il brillamento recente è stato anche classificato R3 sulla scala di blackout radio, che varia da R1 a R5. Questa categoria, definita “forte“, prevede che ci siano circa 175 eventi simili per ogni ciclo solare, che dura 11 anni. Secondo l’ultima dichiarazione dello Space Weather Prediction Center (SWPC) della NOAA, le regioni solari 3663 e 3664 mostrano il potenziale di rimanere attive fino all’8 maggio. Si prevede un’attività solare da moderata ad alta con una significativa probabilità di ulteriori eruzioni nelle prime due classi di intensità, M e X.
La situazione odierna: blackout radio R2
Alle 8:32 di oggi, martedì 7 maggio 2024, è stato registrato un blackout radio di classe R2, definibile come moderato. Questo fenomeno, pur non essendo estremo, comporta conseguenze significative sulle comunicazioni radio ad alta frequenza (HF). Le regioni terrestri esposte alla luce solare durante il blackout hanno potuto sperimentare interruzioni temporanee o degradi nel segnale radio, influenzando principalmente i comunicati a lunga distanza, il traffico aereo, e le operazioni marittime.
I blackout di classe R2 non sono rari e si verificano con una frequenza maggiore rispetto ai blackout di classe superiore. Tuttavia, a differenza dei blackout di classe R3 o superiori, quelli di classe R2 di solito durano per un periodo più breve e le loro implicazioni sono meno gravi, limitando i disturbi principalmente alle aree direttamente illuminate dal sole al momento del brillamento.
L’osservazione continua dell’attività solare è fondamentale per prevedere e mitigare l’impatto di tali blackout. Le agenzie spaziali e i centri di previsione meteorologica spaziale lavorano incessantemente per monitorare le macchie solari e prevedere i brillamenti, fornendo aggiornamenti e avvisi che aiutano a prepararsi per possibili interruzioni.