Nuove ricerche hanno confermato che il nucleo della Terra sta rallentando e invertendo la sua direzione di rotazione rispetto alla superficie del pianeta. Il “cuore” del nostro Pianeta, una sfera solida di ferro-nichel circondata da un nucleo esterno liquido, è al centro di un acceso dibattito scientifico.
Questo luogo misterioso e inaccessibile del Sistema solare viene studiato principalmente attraverso l’analisi delle onde sismiche. Studi recenti, basati su dati sismici raccolti dagli anni ’60 ad oggi, hanno indicato che il nucleo interno ha iniziato a rallentare e invertire la sua rotazione intorno al 2009. Questo fenomeno ciclico, ipotizzato dai ricercatori, potrebbe verificarsi ogni poche decine di anni, influenzando altri cambiamenti periodici sulla superficie terrestre.
La conferma: il nucleo interno rallenta dal 2010
Un nuovo studio ha fornito prove concrete che il rallentamento del nucleo interno è iniziato intorno al 2010. John Vidale, uno dei ricercatori coinvolti, ha affermato di essere stato inizialmente sorpreso dalle prime osservazioni sismiche, ma ulteriori dati confermanti hanno reso il risultato inequivocabile. Altri scienziati hanno proposto modelli simili, ma questo studio offre la risoluzione più convincente fino ad oggi.
I ricercatori hanno adottato un approccio innovativo concentrandosi sui terremoti multipli, eventi sismici che si verificano nello stesso luogo e producono sismogrammi identici. Analizzando i dati sismici registrati attorno alle Isole Sandwich Australi, un arcipelago nell’Oceano Atlantico meridionale, da 121 terremoti multipli verificatisi tra il 1991 e il 2023, gli scienziati hanno osservato che il rallentamento del nucleo interno è stato causato dal rimescolamento del nucleo esterno di ferro liquido e dalle attrazioni gravitazionali delle regioni dense del mantello roccioso sovrastante.
Le conseguenze sulla superficie terrestre
Le implicazioni di questo cambiamento nel moto del nucleo interno per la superficie terrestre sono ancora ipotetiche. L’inversione di rotazione del nucleo interno potrebbe alterare la durata di una giornata di frazioni di secondo. Vidale ha sottolineato che questa variazione è così minima, nell’ordine di un millesimo di secondo, che è difficilmente rilevabile a causa del “rumore” generato dagli oceani e dall’atmosfera:
La danza del nucleo interno potrebbe essere ancora più complessa di quanto sappiamo finora.
Il prossimo passo per i ricercatori sarà analizzare con maggiore dettaglio la traiettoria del nucleo interno per comprendere esattamente le cause di questo movimento.