Il mistero della palla di fuoco nei cieli delle Hawaii: non era un meteorite (VIDEO)

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Object K (ID 48257)
@SubaruTel_Eng/X

La notte poco prima di mezzanotte dì venerdì 9 febbraio 2024 ha riservato uno spettacolo insolito nei cieli delle Hawaii, destando ampio dibattito. Un’imponente palla di fuoco ha solcato l’atmosfera, creando non poco stupore tra la popolazione e gli appassionati di fenomeni astronomici. Contrariamente alle prime ipotesi, alcuni esperti hanno rapidamente escluso che il fenomeno fosse ascrivibile a una cometa o a un meteorite.

La peculiarità del bolide, infatti, risiedeva nella sua insolita lentezza e intensa luminosità, caratteristiche che divergono nettamente dal comportamento tipico delle rocce spaziali che penetrano l’atmosfera terrestre. Queste ultime, infatti, sono generalmente visibili per un lasso di tempo molto più breve e producono una scia di natura diversa rispetto a quella osservata nel video che ha documentato l’evento.

Mistero svelato

Le indagini su questo fenomeno hanno portato a un’interpretazione inaspettata: la palla di fuoco potrebbe non essere altro che un satellite cinese, noto come Object K (ID 48257), il cui rientro controllato nell’atmosfera si è verificato proprio il 9 febbraio. Questo satellite, lanciato nel 2021, avrebbe concluso la sua missione orbitale rientrando sopra l’Oceano Pacifico, non lontano dalle Hawaii. I dati forniti dal servizio di monitoraggio SatFlare hanno corroborato questa teoria, localizzando il punto di rientro del satellite a circa 200 km ad est dell’arcipelago. La spettacolare discesa dell’Object K ha catturato l’immaginario collettivo, con osservatori che hanno descritto l’evento come un’avvistamento di UFO o di un oggetto volante non identificato, rimarcando la sua straordinaria somiglianza con un “uccello di fuoco” dalle piume rosse.

La natura del fenomeno luminoso osservato nelle notti hawaiane trova ulteriore spiegazione nel colore bianco-rossastro della scia, accompagnato da frammenti minori che bruciavano in sequenza nell’atmosfera. Questa caratteristica contraddistingue l’oggetto dalle comuni rocce spaziali, le quali tendono a lasciare una scia verde o blu dovuta alla composizione chimica degli elementi che le costituiscono. Invece, la particolare tonalità della scia osservata suggerisce che l’oggetto fosse composto da materiali come plastica o metallo, tipici dei satelliti artificiali, che bruciano al rientro nell’atmosfera terrestre.