Il cane riconosce il suo padrone guardandolo dritto negli occhi e ne interpreta perfino le espressioni facciali. Già lo pensavamo in molti, ma secondo una ricerca condotta da Paolo Mongillo dell’Università di Padova, pubblicata sulla rivista Animal Behaviour, oggi sembra essere ormai cosa certa.
Provata scientificamente attraverso curiosi esperimenti realizzati dallo stesso team di ricerca, che alla luce dei risultati ottenuti ha fatto sapere come “sia difficile ad un cane scoprire il loro ‘migliore amico’ quando questi ha la faccia coperta“.
“Abbiamo messo un cane in una stanza vuota dove all’interno il suo padrone e un’altra persona sconosciuta all’animale hanno più volte contemporaneamente attraversato l’ambiente“, ha spiegato Mongillo a proposito delle analisi effettuate. “Le persone hanno camminato in direzioni opposte passando più volte di fronte al cane e abbiamo misurato quanto tempo quest’ultimo ha guardato le singole persone“.
Dopodichè, ha aggiunto l’esperto, “i due individui hanno lasciato la stanza da due porte diverse” e al cane è stato dato modo di avvicinarsi alle uscite. “Il risultato è stato che l’animale ha guardato più a lungo il padrone rispetto all’altra persona e si è sempre avvicinato alla porta dalla quale è uscito il proprietario“.
Nulla di soprendente, qualcuno direbbe, ma al di là delle supposizioni “fino ad oggi nessuno studio aveva provato così meticolosamente una relazione tale tra il cane e il suo padrone“, ha ancora precisato Mongillo ai microfoni della BBC. Inoltre, gli esperimenti hanno anche avuto un secondo tempo, in cui i risultati sono stati passati a verifica ripresentando di nuovo i due soggetti davanti al cane, ma questa volta col volto coperto. E in questo caso l’animale pare abbia “osservato molto meno il suo proprietario“.
Tuttavia, già precedenti studi effettuati sui lupi avevano dimostrato, seppur con scarsa significatività, quanto il muso dei loro compagni di branco potesse essere rilevante per il riconoscimento dei singoli individui. Eppoi altre ricerche avevano perfino indicato come i cani potessero essere in grado d’interpretare le espressioni facciali del suo padrone.
“ molto probabile – ha però puntualizzato Mongillo – che questo comportamento sia la conseguenza di migliaia di anni di addomesticamento del cane“, che sembra abbia iniziato a “vivere con l’uomo in un periodo di tempo compreso tra 15.000 e 40.000 anni fa“.
Ma la vecchiaia, anche per i fido, si fa sentire. Nel corso dei test, infattì, i cani con oltre 7 anni di età hanno mostrato “una certa difficoltà nell’individuare il volto del proprietario e della porta da cui questo usciva“. Lo studio sottolinea anche “come gli effetti dell’invecchiamento siano simili a quelli dell’uomo in termini di danneggiamento della cognizione. E dunque ricerche di questo tipo possono avere ricadute importanti sulla comprensione di ciò che succede nell’uomo al suo invecchiarsi“.