Nell’Universo, un fenomeno tanto sfuggente quanto affascinante si manifesta con una potenza sorprendente: sono i Fast Radio Burst (FRB), improvvise esplosioni di energia che, per una frazione di secondo, superano in luminosità intere galassie. Questi lampi radio, che si espandono nel cielo come “fulmini cosmici”, rappresentano uno dei grandi misteri dell’astronomia moderna. Recentemente, un evento unico ha catturato l’attenzione degli scienziati: l’FRB 20220610A, un segnale proveniente da una realtà lontana e sconosciuta, che potrebbe riscrivere ciò che sappiamo sulle leggi dell’universo. Questa scoperta, avvenuta attraverso gli occhi del potente telescopio Hubble, apre nuove domande e possibili scenari sull’origine di questi fenomeni straordinari.
Il 10 giugno 2022, il radiotelescopio Australian Square Kilometer Array Pathfinder (ASKAP), situato in Australia Occidentale, ha rilevato un FRB di particolare rilevanza, identificato come FRB 20220610A. Questo fenomeno è stato successivamente confermato dal Very Large Telescope dell’European Southern Observatory in Cile. Questo FRB si è distinto per la sua notevole energia, essendo quattro volte più potente dei FRB più vicini. Questa scoperta ha posto interrogativi fondamentali sui modelli attuali riguardanti la natura degli FRB, stimolando la comunità scientifica a riconsiderare le teorie esistenti.
L’intervento del telescopio Hubble è stato cruciale per determinare l’esatta provenienza dell’FRB. Alexa Gordon della Northwestern University ha sottolineato l’importanza delle capacità di Hubble nell’individuare l’origine precisa di questo FRB, un compito impossibile senza le sue immagini dettagliate. Prima di queste osservazioni, restava incerto se l’FRB provenisse da una singola galassia o da un sistema di galassie interagenti. Le immagini di Hubble hanno rivelato che l’FRB potrebbe essere originato in un gruppo di fino a sette galassie in via di fusione, un ambiente estremamente raro e significativo.
I misteri non risolti e le ipotesi correnti
Nonostante le avanzate osservazioni, gli astronomi non hanno ancora trovato un consenso sul meccanismo esatto che sta dietro a questi fenomeni straordinari. Si ritiene comunemente che gli FRB siano legati a oggetti compatti come buchi neri o stelle di neutroni. Una particolare tipologia di stella di neutroni, nota come magnetar, è stata al centro dell’attenzione. Queste stelle possiedono un campo magnetico estremamente potente, capace di influenzare persino la Terra se posizionate a una distanza adeguata. I meccanismi proposti variano da terremoti stellari a esplosioni dovute alla rottura e riconnessione delle linee del campo magnetico di una magnetar.
Gli studi futuri sugli FRB mirano ad aumentare la sensibilità degli esperimenti, permettendo di rilevare un numero maggiore di questi eventi a grandi distanze. Il telescopio Hubble avrà un ruolo fondamentale nella caratterizzazione degli ambienti in cui avvengono gli FRB. La comunità astronomica è in attesa di scoprire quanto sia unico l’ambiente di FRB 20220610A. Come ha sottolineato Alexa Gordon, la chiave sta nell’individuare altri FRB in vari tipi di ambienti, sia vicini che lontani. I risultati di queste ricerche sono stati presentati al 243° meeting dell’American Astronomical Society a New Orleans, in Louisiana, segnando un passo importante nella comprensione di questi fenomeni astronomici.