La prima automobile che si guida da sola, senza l’intervento umano, firmata Google. E come fa ad evitare gli altri veicoli e a seguire le giuste direzioni? C’è un sistema integrato formato da precise videocamere, sensori, radar e navigatori che controlla il percorso della vettura. E quando uscirà sul mercato? In realtà il progetto realizzato da Sebastian Thrun, 43 anni, direttore del Stanford Artificial Intelligence Laboratory e ingegnere di Big G, secondo le stime piu’ ottimistiche potrà raggiungere il piano commerciale fra circa otto anni.
E nel mentre, precisa il New York Times che in questi giorni ha riportato la notizia, “la ‘self driving cars’ ha già percorso 140 miglia su strade pubbliche della California“. Ma in caso di emergenza, l’automobilista o, meglio, il passeggero, può assumere il controllo del veicolo? Il quotidiano statunitense riferisce che il proprietario del mezzo è comunque “in grado di prendere il controllo della manovra in ogni momento“.
Intanto sul blog del noto motore di ricerca si legge che il dipartimento della Motorizzazione della California “ha autorizzato la circolazione di queste auto, a patto che non circolino da sole“. Da Mountain View, infatti, sarebbero giunte le prime rassicurazioni alla polizia del ‘Golden State’ sulla loro invenzione, cioè garantire sempre “la presenza di una persona a bordo“.
Ma che aspetto ha questa ‘Google car’? Sembra una normale Toyota Prius, tranne per il fatto che i guru del settore l’hanno associata ad “una vera rivoluzione dello spostamento umano, paragonabile all’avvento di Internet“. E durante le prove in California si sono riscontrati problemi tecnici? Il solo ‘intoppo’ avuto non è stato causato direttamente dall’auto, quanto da terzi, in un comune tamponamento da parte di un altro automobilista ad un semaforo.
E gli obiettivi dell’invenzione? Innanzitutto, considerando che solo negli Usa ogni anno muoino 37mila persone a causa d’incidenti stradali, il nuovo metodo di ‘guida’ potrà ridurre l’incidenza di sinistri. Certo, il Codice stradale andrà rivisto e con lui anche le compagnie assicurative dovranno aggiornarsi. Ora te la faccio io una domanda: se qualcosa va storto e il computer non ferma la macchina di fronte a un pedone, sarà responsabile l’uomo che si trova a bordo o chi ha ideato il software difettoso?