Gruppi di acquisto per toccare con mano il funzionamento dell’E-Cat di Andrea Rossi e Sergio Focardi. È questa l’ultima trovata per scoprire davvero costa sta dietro al catalizzatore che promette di rivoluzionare il futuro dell’energia. Ad avanzare la proposta è stato Franck Acland che sul sito E-catworld.com ha proposto di passare per il “ crowdfunding” ed acquistare un E-Cat da 1 MW.
Acland lo avrebbe addirittura proposto allo stesso Rossi, da sempre restio a rivelare il funzionamento della sua macchina, e quest’ultimo ha risposto che dopo l’acquisto, ognuno è libero di procedere come crede. Sborsando 100 dollari per ciascuno, e raggiungendo la cifra di 30mila dollari per l’acquisto di un dispositivo. A quel punto, chi entrerebbe in possesso regolarmente, potrebbe testarlo a proprio piacimento.
Ma al di là del reperimento della cifra, non è certo un’impresa semplice, almeno per i curiosi visto che poi sarebbe necessario un laboratorio e altri fondi per provare il funzionamento dell’E-Cat. Sappiamo però che vari studiosi sia italiani che stranieri si sono fatti avanti.
Soprattutto negli States dove sarebbe stata avviata (probabilmente in Massachusetts) la produzione industriale degli E-cat. Ma non solo. L’interesse nei confronti della macchina delle meraviglie potrebbe essere il nuovo cavallo di battaglia delle presidenziali americane. Uno dei candidati, Mitt Romney, intervistato dal Washington Examiner, avrebbe detto: “Io credo nella scienza di base. Io credo nella ricerca spaziale. Credo nella analisi delle nuove fonti di energia. Io credo nei laboratori, che stanno cercando il modo di produrre l’elettricità con la fusione fredda”, aggiunendo poi che l’University of Utah è già riuscita nell’impresa. Sarà.
Intanto anche le forze armate americane, l’US Military, hanno detto presente e da tempo sono impegnate nella ricerca e nello studio delle LENR (Low Energy Nuclear Reactions).
E in Italia? Secondo il quotidiano Ildemocratico.com, sarebbe necessaria “una sperimentazione su larga scala che possa condurre, in caso di successo, a una progressiva sostituzione delle attuali forme di produzione di energia basate sulle energie non rinnovabili.” E per tale sperimentazione propone l‘isola di Capri, al momento funestata da una serie di provvedimenti giudiziari a carico della centrale elettrica dell’isola, nociva per la salute e l’ambiente. Da qui la proposta di considerare l’E-Cat per soddisfare il fabbisogno energetico dell’isola. Secondo il Ildemocratico.com inoltre gli abitanti di Capri potrebbero vedere “ridotta la bolletta dell’elettricità di circa 31 volte rispetto agli attuali importi“.