Gli esperti, tra i quali gli stessi inventori, ci tengono a chiamarla Lern, ovvero processo nucleare a bassa energia, quello che sarà usato per produrre 12 KWh da un’alimentazione di appena 400-450 Wh (20 volte in meno). Non è dunque esattamente il sogno della fusione nucleare fredda che alcuni scienziati inseguono dagli anni settanta, ma c’è chi la chiama così. Fusione fredda o no, la Grecia ha deciso di credere in questa scoperta e di installare un impianto che si baserà su questa tecnologia. La costruzione sarà terminata entro il 2011. A dare l’annuncio, durante una conferenza stampa, l’azienda greca che realizzerà il progetto, la Defkalion Green Technologie.
L’esperimento alla base del nuovo impianto energetico, dal quale è stato prodotto e depositato un brevetto, è stato realizzato da Andrea Rossi e Sergio Focardi dell’Università di Bologna, i quali hanno innescato la reazione nucleare usando atomi di idrogeno e di nickel, con il supporto di un misterioso ‘energy catalyzer’, chiamato sempre E-cat. La Nasa, nelle parole di uno dei suoi dirigenti Dennis Bushnell, ha confermato l’efficienza del macchinario progettato dai due scienziati italiani, sostenendo che questa scoperta potrebbe realmente costituire il futuro energetico del pianeta insieme alle rinnovabili, considerato anche che le scorie prodotte in questo modo sarebbero pressoché insistenti.
Il nome commerciale scelto dalla società greca per commercializzare l’E-Cat di Rossi e Focardi è ‘Hyperion’. Nel sito web di Defkalion c’è una brevissima descrizione del prodotto: produzione da 5 a 30 KWh di calore (da trasformare poi in energia elettrica, quindi circa la metà per via del rendimento della macchina termica accoppiata), dimensioni 55x48x35 centimetri. L’azienda già prevede di produrre un E-cat da 1 MW di calore da piazzare in un container da 6×12 metri.
Rossi afferma che “l’apparecchiatura costa duemila dollari (1300-1400 euro) per kilowatt di potenza installato, mentre l’energia prodotta costerà meno di 1 centesimo a kilowattora.” Sarebbe dunque davvero l’inizio di una vera e propria rivoluzione energetica per il mondo.
La comunità scientifica però continua non credere molto alla scoperta. Questo per diversi motivi, tra i quali spicca innanzitutto il fatto che gli inventori, non rivelando il misterioso catalizzatore, di fatto non spiegano la teoria che c’è dietro a tutto ciò, e rendono impossibile che la spieghi qualcun altro. Inoltre la reazione nucleare dovrebbe produrre raggi gamma, che invece sembrano assenti.
La fine dell’anno non è poi così lontana: tra poco sapremo se la rivoluzione energetica è realmente in atto.