Fusione fredda. Novità dall’E-cat, almeno stando alle recenti dichiarazioni di Andrea Rossi. Secondo l’inventore italiano il suo dispositivo, nella versione da 1 MW, è in grado di funzionare per 8 mila ore in un anno mantenendo un coefficiente di prestazione COP medio pari a 6. Sembra inoltre che il primo Hot E-cat, venduto a un misterioso cliente militare, sia già stato ricaricato.
“Quale livello di disponibilità si può ottenere dall’impianto di 1 MW? Quante ore di funzionamento si possono osservare? Quali temperature di uscita sono state fornite? Qual è il COP medio dopo le ore di funzionamento?” ha chiesto infatti Steven Karels ad Andrea Rossi sul suo blog. E, dopo un chiarimento sul termine “disponibilità”, il padre di E-cat ha risposto con fermezza: “La disponibilità del dispositivo è approssimativamente il 90 per cento, in quanto l’impianto lavora circa 8 mila ore su un totale di 8 mila e 760 di un anno”. In poche parole l’apparecchiatura funzionerebbe quasi di continuo per dodici mesi.
“Osserviamo 8 mila ore di funzionamento in un anno. E-cat [da 1MW] fornisce 100-110°C di temperatura in uscita e un COP medio pari a 6” gli altri dettagli richiesti da Karels. Salvo il coefficiente di prestazione, più volte ribadito dallo stesso Rossi, le altre informazioni si sommano al quadro, a volte nebuloso, di E-cat.
Ma non sono queste le uniche novità. Accanto infatti a dettagli tecnici, l’inventore ha dichiarato sul suo blog anche come in realtà un primo Hot E-cat da 1MW sia stato venduto ad un cliente militare (posto sotto segreto) e che sia stato già ricaricato, stando ad indicare come l’apparecchiatura sia in funzione già da parecchio tempo, almeno 6 mesi.
“[…] Ci domandiamo se, dopo la consegna [dell’Hot E-cat], il vostro cliente è rimasto in contatto con voi, se ha chiesto informazioni tecniche, ed espresso la sua soddisfazione o le sue lamentele – ha chiesto infatti a Rossi un lettore del blog che si firma Gian – Essendo ormai trascorsi più di 6 mesi dall’inizio dell’operatività dell’apparato, è già stata effettuata dai vostri tecnici una ricarica del combustibile. In occasione della ricarica i vostri tecnici hanno sicuramente riportato informazioni, osservazioni, notizie. Vuole comunicarci qualche informazione? Vuole indicarci quale Lei ritiene sia il grado di soddisfazione del Vostro cliente?”.
E a queste domande Rossi ha mostrato molta sicurezza: ha riferito infatti soddisfazione del cliente, e confermato l’avvenuta ricarica. Ma sulle eventuali osservazioni e commenti dei tecnici, mantiene il riserbo, precisando come queste siano “informazioni confidenziali”.
Hot E-cat sembra dunque in funzione. La notizia, se confermata, costituirebbe la prima prova sul campo dell’affidabilità pratica della tecnologia. Ma per ora abbiamo solo le parole di Rossi.