Fusione fredda, E-cat: la Svezia crede ad Andrea Rossi

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Fusione fredda. In Svezia si parla di E-cat: la rete televisiva a pagamento Svt ha infatti dedicato 25 minuti ad Andrea Rossi e alla sua invenzione all’interno del programma ‘Vetenskapens Värld’, (La scienza del mondo), andato in onda il 17 Dicembre. La trasmissione è disponibile sul web fino al 16 Gennaio (la parte sulla fusione fredda e Rossi inizia al minuto 24:24).

Durante il programma il padre di E-cat ha ricevuto importanti appoggi dal mondo della scienza, in particolare dal fisico Anders Åberg, responsabile per la ricerca sulle nuove fonti di energia a Vattenfall, principale utility di distribuzione dell’energia elettrica della Svezia e una delle più grandi d’Europa. “[E-cat] è qualcosa di nuovo –ha infatti dichiarato lo studioso- É nostra responsabilità come utility dell’energia, ovviamente, controllare le opzioni, e questa è un’opportunità che forse cambierà il mondo.

Åberg quindi gli crede, tanto da sottolineare che secondo lui Rossi non è affatto un truffatore. “È un imprenditore, va avanti non interessandosi di teorie. Vuole solo fare qualcosa che funziona”. E c’è di più: all’invenzione di Rossi lo scienziato non attribuisce infatti solo il grande potere che in generale ha una nuova forma di energia, ma anche quello di poter vincere su altre fonti esistenti. “Abbiamo un problema –ha infatti sottolineato- In futuro dovremo sostituire l’energia nucleare (la forma attuale N.d.R.)”.

Non è la prima volta che gli svedesi si interessano al lavoro di Rossi e in generale alla fusione fredda. Come aveva ricordato a noi di NextMe Francesco Celani, il gruppo di ricerca guidato da Sven Kullander ha infatti studiato la vicenda, dichiarando che la reazione di E-cat è sicuramente di tipo nucleare. D’altro canto sono sempre svedesi gli imprenditori che avrebbero prima offerto circa 10 milioni di dollari a Rossi, salvo poi ritirarsi non convinti dai risultati degli esperimenti del 6 Settembre a Bologna.

Il 2013 sarà comunque chiave per E-cat: potrebbe infatti essere ricordato come l’anno dell’installazione del primo dispositivo industriale per l’energia termica.