Fusione fredda. L’E-Cat di Rossi potrebbe avere un nuovo concorrente. Francesco Piantelli, dell’Università di Siena, ha annunciato la nascita di un reattore a fusione fredda durante il 10th International Workshop on Anomalies in Hydrogen Loaded Metals (decimo Workshop Internazionale sulle anomalie nei metalli caricati con idrogeno), organizzato dall’Iscmns (International Society for Condensed Matter Nuclear Science), tenutosi dal 10 al 14 aprile presso la Certosa di Pontignano, in provincia di Siena. Sfida all’E-cat di Rossi e Focardi? Sembrerebbe di sì, anche se Piantelli e il professore di Bologna sono antichi colleghi, proprio a proposito di LENR.
L’avevano annunciata insieme la scoperta della fusione fredda, nel lontano 1994, per bocca di Sergio Focardi: “Siamo di fronte a un fenomeno di tipo fusione fredda, diverso da quello realizzato da Fleishmann e Pons. […] Dentro al cilindretto d’acciaio ci sono un gas, l’idrogeno, e una barretta di metallo, il nickel. A una temperatura di circa 180 gradi il nickel si carica di idrogeno e all’ interno del metallo succede un fenomeno di cui parleremo meglio in conferenza stampa. Per ora posso dirle solo che ha luogo una reazione che sviluppa un’energia almeno mille volte superiore a quella di una reazione chimica. Una sola piccola cella produce una potenza di 50 Watt”. Ma oggi ognuno per la sua strada, in una gara all’ultimo brevetto. Una strada diversa, ma sempre fatta di nichel e idrogeno.
Piantelli oggi annuncia infatti la messa a punto di un reattore dove nickel e idrogeno si fondono, producendo 91 Watt di potenza utilizzandone appena 20 in ingresso, con un guadagno di 71 Watt, che comunque il ricercatore pensa di poter incrementare, anzi, addirittura di sostenere autonomamente mediante l’implementazione di un reattore in grado di auto alimentarsi.
Nickel e idrogeno insieme, nickel e idrogeno separatamente: sarà perché è veramente la strada per realizzare il sogno della fusione o perché c’è una fuga di notizie? Non possiamo saperlo per ora. Quello che è certo è che ormai le strade, almeno economicamente, si sono divise, tra la Leonardo Corporation di Rossi e la Nickenergy di Piantelli. Che ci sia o no un vincitore, noi tutti ci auguriamo che questo sia il superamento della crisi energetica.