Fusione fredda. Mentre l’E-cat di Andrea Rossi continua la sua marcia con aggiornamenti dagli Usa, la Defkalion sembra essere sulla griglia di partenza per il mercato. La tecnologia greca, infatti, dovrebbe essere annunciata ufficialmente a fine mese, nel corso dell’Iccf-18 (International Conference Cold Fusion 18), che si terrà dal 21 al 27 luglio presso l’Università del Missouri.
I due acerrimi rivali sembrano ormai sul testa a testa. Il padre di E-cat ha infatti appena rivelato che il partner Usa ha prodotto un modulo interamente da solo, seguendo i consigli di Rossi, ma senza che questi abbia partecipato alla messa in opera, mettendo a punto un dispositivo perfettamente funzionante e con gli stessi risultati ottenuti dall’inventore.
“Questo evento significa che per la prima volta un E-Cat non costruito da me, non controllato da me, non caricato da me e non testato nella mia fabbrica, ma assemblato da terze parti con le nostre istruzioni e conoscenze, ha funzionato correttamente“ ha scritto infatti l’inventore italiano sul suo blog.
Un risultato che Rossi sottolinea, per dimostrare come non sia lui a guidare la tecnologia, ma questa ad andare per la sua strada, provando la sua efficacia. E forse per mettere a tacere le polemiche sulla riproducibilità, da sempre la spina nel fianco di E-cat e il principale nodo controverso che da sempre lascia scettica la comunità scientifica.
E nel frattempo la concorrenza si fa più agguerrita. “Ci sarà un annuncio ufficiale di tale tecnologia durante ICCF 18 (International Conference Cold Fusion 18) presso l’università del Missouri (Usa) […]. Per chi fosse interessato si potrà vedere questa trasmissione via internet di tutte le fasi dell’esperimento, accensione, performance e spegnimento – ci ha scritto a questo proposito il Ceo di Defkalion Europe Franco Cappiello – A questa trasmissione parteciperanno due scienziati indipendenti, due giornalisti scientifici di livello internazionale, oltre ad un componente del Cicap”.
La tecnologia di Defkalion è dunque pronta, come l’E-cat di Rossi. I concorrenti si divideranno quindi le future fette di mercato dell’energia?