Il recupero dei frammenti del Titan, un sottomarino commerciale adibito all’esplorazione delle profondità marine, ha segnato una svolta significativa nell’indagine sull’incidente che ha presumibilmente causato la sua implosione. Quest’operazione, effettuata dagli ingegneri della Guardia Costiera nell’ambito della Marine Board of Investigation (MBI), è avvenuta in collaborazione con il Supervisor of Salvage & Diving della Marina USA. Una recente foto rilasciata mostra i detriti, recuperati dal fondo dell’Oceano Atlantico, che includono la calotta in titanio dell’imbarcazione.
Durante le operazioni, gli investigatori hanno prelevato con estrema cautela quello che si ritiene siano i resti umani dei cinque passeggeri a bordo al momento della scomparsa del Titan. Questi, secondo quanto riferito dagli investigatori federali, sono stati trasferiti in un porto non divulgato per analisi mediche approfondite. L’attenzione si concentra ora sulla comprensione delle dinamiche dell’incidente, con la partecipazione attiva di esperti provenienti da agenzie di sicurezza nazionali.
Resti umani ritrovati tra i detriti: un nuovo capitolo nell’indagine sottomarina
L’impresa ha assunto una dimensione internazionale grazie al coinvolgimento degli investigatori dell’U.S. National Transportation Safety Board (NTSB) e della Transportation Safety Board del Canada, enti che hanno contribuito con la loro esperienza alle indagini. Questa cooperazione internazionale sottolinea l’importanza dell’indagine, focalizzata sull’ipotetica implosione che ha segnato la fine tragica della missione del Titan.
Il relitto è stato localizzato grazie all’impiego di robot subacquei specializzati, in una zona poco distante dal luogo in cui giace il Titanic, a circa 4.000 metri di profondità. Gli investigatori avevano già ritrovato resti umani tra i rottami poco dopo la localizzazione iniziale del sito, avvenuta durante l’estate.
Nonostante le continue richieste di aggiornamenti, l’NTSB ha preferito mantenere il riserbo riguardo ai progressi dell’indagine, evitando di rilasciare dichiarazioni quando sollecitato da fonti giornalistiche. Il Titan, al momento del tragico incidente, era in fase di immersione da circa un’ora e 45 minuti, durante la mattinata del 18 giugno 2023, quando improvvisamente ha perso ogni contatto con la nave di supporto, dando inizio a uno dei misteri marittimi più inquietanti degli ultimi tempi.