Filamento solare diretto verso la Terra, CME in arrivo per oggi e domani: quali effetti aspettarsi

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Filamento solare CME 22 gennaio 2024
©NASA SDO

Dopo quasi due settimane di calma apparente, il Sole ha mostrato la sua natura dinamica il 20 gennaio. Un filamento magnetico si è violentemente distaccato dalla sua superficie, generando un’espulsione di massa coronale (CME) diretta quasi frontalmente verso la Terra. L’evento è stato minuziosamente documentato dai coronografi dell’Osservatorio Solare ed Eliosferico (SOHO), i quali hanno catturato l’alone creato dall’espulsione mentre si allontanava dalla stella.

Secondo le analisi della NASA, si prevede che questa CME colpisca il nostro pianeta da oggi, 22 gennaio 2024, precisamente dopo le 19:00 ora italiana. L’impatto di questo fenomeno solare potrebbe generare tempeste geomagnetiche di classe G1 e G2, come riferisce il sito SpaceWeather.com, sotto la guida dell’astrofisico Tony Phillips. Queste tempeste potrebbero estendere le aurore ben oltre il circolo polare artico, rendendole visibili in regioni dell’Europa settentrionale e del nord degli Stati Uniti, fino a domani, 23 gennaio.

I filamenti magnetici rappresentano strutture filiformi composte principalmente da idrogeno ionizzato, trattenuto dai campi magnetici solari. Queste formazioni si sviluppano lungo le linee di campo magnetico, emergendo e intrecciandosi sulla superficie solare. Estendendosi per decine di migliaia di chilometri nello spazio, i filamenti magnetici, quando osservati in luce H-alpha, si presentano come oscure strutture serpentiformi sulla fotosfera solare. Questi fenomeni sono spesso associati a regioni di intensa attività solare e possono essere precursori di eruzioni solari, dovute al rilascio di energia magnetica immagazzinata.

Gli effetti delle Espulsioni di Massa Coronale

Le espulsioni di massa coronale sono violenti rilasci di plasma solare e campi magnetici dalla corona del Sole. Questi eventi, causati da improvvisi sblocchi di energia magnetica accumulata, sono frequentemente legati a zone di intensa attività solare. Le CME possono perturbare lo spazio circostante, provocando tempeste geomagnetiche. Il plasma espulso può viaggiare a velocità notevoli, e l’interazione delle sue particelle cariche con il campo magnetico terrestre può generare aurore visibili e interferenze nelle comunicazioni radio. Lo studio di queste espulsioni fornisce dati essenziali per comprendere la dinamica solare e la meteorologia spaziale.

Le tempeste geomagnetiche sono alterazioni temporanee del campo magnetico terrestre, scatenate dall’arrivo di particelle solari energetiche. Queste particelle, di norma originate da espulsioni di massa coronale, interagiscono con la magnetosfera terrestre, creando correnti elettriche e disturbando il flusso geomagnetico abituale. Tali perturbazioni possono intensificare le aurore, causare problemi nelle comunicazioni radio e nei sistemi di navigazione satellitare, e danneggiare i trasformatori elettrici. L’analisi degli effetti delle tempeste geomagnetiche è fondamentale per migliorare la nostra comprensione della connessione Sole-Terra e per mitigare i possibili effetti negativi.

L’aurora boreale è un fenomeno luminoso che si verifica nei cieli artici, frutto dell’interazione tra particelle cariche solari e il campo magnetico terrestre. Quando il vento solare incide sulla magnetosfera, queste particelle vengono accelerate verso i poli, dove collidono con gli atomi atmosferici. Questo processo causa l’emissione di luce dai gas atmosferici, creando uno spettacolo di luci colorate. L’aurora boreale è tipica delle regioni vicine ai poli magnetici e i suoi colori distintivi, come il verde e il rosso, sono determinati dal tipo di gas coinvolto e dalla loro altitudine nella termosfera.