I dati di Iqvia iniziano a fornire informazioni su come è andato, lo scorso anno, il mercato delle farmacie online in Italia: lo scorso anno, i ricavi di questi portali, legali nel nostro Paese dal 2014, hanno superato i 900 milioni di euro.
I numeri delle e-farmacie e parafarmacie in rete – comparto dominato da grandi gruppi come la farmacia online dott.max che, oltre al sito, ha anche il vantaggio di una presenza capillare sul territorio – sono in continua crescita dalla pandemia.
A essere cambiati sono ovviamente i motivi per cui i clienti si rivolgono a questi e-commerce: se, nel 2020, a spingere agli acquisti online di farmaci senza obbligo di prescrizione, integratori e altri prodotti erano innanzitutto le restrizioni sociali, oggi a dominare sono ragioni come la convenienza economica e la comodità.
Crescita a doppia cifra
La crescita dal 2022 è stata a doppia cifra. Parliamo, infatti, di un aumento del giro d’affari del 20,3%. Sono aumentate anche le confezioni di farmaci vendute, che hanno superato i 79 milioni di pezzi.
Si tratta di numeri che, seppur inferiori rispetto a quelli della farmacia fisica, sono altissimi e dimostrano come la presenza in rete sia essenziale per le farmacie e parafarmacie con una sede fisica sul territorio (le Regioni del Sud continuano a dominare la classifica).
Il terreno da recuperare a livello internazionale
Se si guarda ai cambiamenti degli ultimi anni, i numeri dell’e-commerce di farmacia in Italia sono a dir poco sorprendenti. Essenziale, per avere una visione davvero completa, è prendere in considerazione la necessità di recuperare terreno su scala internazionale.
Nel nostro Paese, infatti, rispetto ad altri contesti europei l’e-commerce in ambito farmaceutico è partito in ritardo. Per rendersene conto, basta rammentare che la legge che ha cambiato le cose in Italia è stata promulgata con lo scopo di recepire una direttiva UE risalente al 2011.
I colossi attivi su scala internazionale si stanno lasciando alle spalle anni di forti perdite ma, come evidenziato, per esempio, dalla comunicazione ufficiale resa pubblica a metà dello scorso anno e presentata agli azionisti del colosso DocMorris, le previsioni per il 2024 sono più che rosee.
I problemi delle farmacie online in Italia
Nonostante i ricavi a doppia cifra, le farmacie online in Italia devono affrontare diversi problemi. I circa 1400 esercizi che, tra farmacie a parafarmacie, hanno deciso di aprire un e-commerce – ricordiamo che, per ricevere l’autorizzazione, è necessario avere una sede fisica – non sono tutti concretamente attivi sul web.
Molti degli e-commerce che, invece, operano concretamente, hanno alle spalle realtà aziendali che non si approcciano correttamente al monitoraggio dei risultati e che, di frequente, non hanno neppure le idee chiare in merito alle differenze che intercorre tra definizioni basilari per un business, come per esempio quelle di costi e ricavi.
Per le piccole realtà è senza dubbio complesso farsi strada nel mercato della vendita online di farmaci sop e otc, integratori e dispositivi medici. Ad oggi, lanciare un e-commerce di farmacia può rivelarsi sì profittevole, ma è necessario avere alle spalle una strategia.
Molto utile è anche puntare sulla sinergia tra acquisti online e punti vendita fisici. Sempre più realtà, non a caso, stanno inserendo sul portale anche i riferimenti allo store locator. Si tratta di una scelta che può fare la differenza in quanto, nonostante la penetrazione dell’online, c’è ancora una fetta di consumatori che considera l’interazione diretta con il farmacista, il cui parere è visto come estremamente autorevole, fondamentale per acquistare un prodotto con sicurezza.
Vincente, inoltre, può rivelarsi la scelta di puntare sui servizi – per esempio il delivery – approccio che, come dimostrano diverse case history, può aiutare a competere in maniera efficace anche contro colossi come Amazon.