Misurato per la prima volta il respiro della Terra su scala globale. La fotosintesi e il ciclo del carbonio del nostro pianeta ora hanno dei valori, presentati a Torino nell’Euro Science Open Forum (Esof), e pubblicati sulla rivista Science. La ricerca si deve al Centro di ricerche europeo di Ispra ed alle università di Milano Bicocca e Bolzano, le quali fanno anche sapere che i dati raccolti “costituiscono un punto di riferimento senza precedenti per futuri modelli del clima più completi e attendibili“.
A sentire le spalle al nostro pianeta è stata Fluxnet: una rete globale di 60 sensori disseminata in ogni angolo della Terra, che ha rilevato come “ogni anno dall’atmosfera le piante assorbono circa 123 miliardi di tonnellate di anidride carbonica (CO2) e la sensibilità dell’ecosistema globale alla temperatura“, che è uguale “ovunque sulla Terra a 1,4”.
Anidride carbonica. Sono stati 11 Paesi coordinati dell’istituto di biogeochimica tedesco Max Planck, di Jena, a misurare la CO2 assorbita dalle piante sulla Terra. E sarebbero dunque “123 miliardi le tonnellate di anidride assorbite dalla vegetazione“, spiega Christian Beer, che ha curato l’analisi. Per farsi un’idea concreta: i combustibili fossili rilasciano circa 7 miliardi di tonnellate l’anno di CO2.
Foreste e Savana. Sono il nostro polmone più grande: le foreste tropicali contribuiscono al 34% dell’assorbimento della CO2 dall’atmosfera. Mentre la savana, pur avendo una superficie due volte più grande delle foreste, contribuisce invece al 26%. Per Beer significa che “la vegetazione modula in grande misura gli scambi tra suolo e atmosfera di gas serra, acqua e CO2“.
Inoltre, sottolineano gli esperti, questi numeri indicano che “oltre il 40% delle terre con vegetazione vengono influenzate” dalla quantità di CO2 utilizzata dalle piante per la fotosintesi.
E infine è stato perciò dimostrato anche che di credito ne va tolto all’idea secondo cui “le temperature globali dell’aria potrebbero aumentare a causa della presenza di CO2 dovuta ai combustibili fossili che intrappola il calore“. Perchè attraverso la Fluxnet si è provato infatti come “il modo in cui la temperatura dell’aria influenza la reimmissione di CO2 nell’atmosfera è simile in tutto il mondo“.
L’ 1,4 “è un valore praticamente immutabile e indipendente sia dalla temperatura locale media, sia dalle particolari condizioni dell’ecosistema“, precisano appunto i ricercatori.