Non serve andare nello spazio per cercare nuove forme di vita, basta scavare nelle profondità della Terra, come hanno fatto gli astronauti dell’Esa, impegnati nel progetto Caves. Questi ultimi, hanno scoperto in Sardegna una nuova forma di vita, un porcellino di terra mai visto prima.
I misteri che la Terra ancora tiene nascosti dentro di sé sono più di quelli che l’uomo, con la sua fantasia, può immaginare. Per tentare di svelarne qualcuno, un team di ricerca formato dagli astronauti provenienti dalle diverse nazioni partecipanti alla Stazione Spaziale Internazionale, si è addentrato nelle profondità del suolo per una settimana, ed è tornato con una nuova minuscola creatura.
Durante i sei giorni di permanenza nelle grotte della Sardegna, sono stati effettuati dei sopralluoghi, indagini geologiche e la catalogazione della vita sotterranea. “Ogni anno esploriamo la zona per preparare la missione di addestramento” ha spiegato Loredana Bessone, ideatrice del corso e responsabile del progetto. “Quest’anno, abbiamo notato, in un piccolo stagno, dei crostacei dall’aspetto interessante.”
Per trovare nuove forme di vita, gli astronauti hanno piazzato delle esche vicino allo stagno ed in altri posti. Dopo tre o quattro giorni, sono stati scelti alcuni campioni tra le specie meno comuni e sono stati preservati nell’alcol per portarli in superficie. “Dopo, sia noi che gli astronauti abbiamo controllato i campioni con una lista di specie conosciute” ha spiegato Jo de Waele, coordinatore scientifico.
L’analisi molecolare ha confermato che i campioni appartengono a nuove specie di crostacei, di onischi, dei porcellini di terra lunghi appena 8mm. Tali creature appartengono al sottordine degli isopodi terrestri, e a differenza degli altri crostacei come granchi, gamberetti e aragoste, sono il solo gruppo che si è adattato completamente alla vita fuori dall’acqua.
Inoltre, gli astronauti hanno trovato delle specie che sono ritornate a vivere in acqua, facendo un circolo evolutivo completo. “Questa scoperta è importante perché si pensava che i pochi onischi acquatici di cui siamo a conoscenza fossero forme primitive da cui i porcellini di terra si erano evoluti. È chiaro adesso che questi animali si sono evoluti per vivere di nuovo nell’acqua” spiega lo specialista degli isopodi Stefano Taiti.
Ma perché la scoperta è così importante? Essa, secondo gli esperti, conferma la teoria che l’evoluzione non è un processo a senso unico ma che le specie possono evolvere ad una forma di vita in habitat precedentemente dimenticati.