Eruzioni solari in corso, tempeste geomagnetiche in arrivo il 26 e 27 aprile 2024

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Eruzioni solari in corso, tempeste geomagnetiche in arrivo il 26 e 27 aprile 2024
©NASA/SDO

Secondo quanto riportato da SpaceWeather.com, a cura dell’astrofisico Tony Phillips, si prevede che una o più espulsioni di massa coronale (CME) possano transitare vicino al nostro pianeta oggi e domani, causando una possibile tempesta geomagnetica di minore entità, classificata come G1. Tali fenomeni sono stati emessi all’inizio della settimana corrente, come conseguenza dell’attività esplosiva osservata nel gruppo di macchie solari AR3638-50.

Le macchie solari sono aree notevolmente più fredde e scure rispetto al resto della superficie solare, risultato di campi magnetici intensi che ostacolano il flusso di calore solare verso l’alto. Queste regioni attive variano in dimensioni e possono estendersi per aree superiori al diametro terrestre. Esse si manifestano e si dissolvono seguendo i cicli solari, che si completano ogni 11 anni circa, e la loro presenza è cruciale per comprendere il meteo spaziale e l’impatto sulle comunicazioni terrestri.

Conseguenze per la Terra

Le CME sono potenti liberazioni di plasma magnetizzato dalla corona solare, l’atmosfera esterna del Sole. Questi eventi si verificano quando i campi magnetici solari si riorganizzano bruscamente, espellendo materiale e energia nello spazio interplanetario a velocità che possono superare i mille km/s. L’impatto di queste espulsioni sul campo magnetico terrestre e sul vento solare può generare significative tempeste geomagnetiche, disturbando le comunicazioni satellitari e danneggiando le infrastrutture elettriche.

Le tempeste geomagnetiche G1, come quella anticipata, si verificano a seguito dell’interazione tra il plasma solare e il campo magnetico della Terra. Una tempesta geomagnetica di classe G1 provoca oscillazioni nel campo magnetico terrestre e può indurre disturbi nelle reti elettriche e nelle comunicazioni. Nonostante la sua classificazione come evento di bassa intensità, le conseguenze possono estendersi fino a influenzare la visibilità delle aurore boreali a latitudini insolitamente basse, evidenziando l’importanza di prepararsi adeguatamente per mitigare i potenziali impatti tecnologici.