Lo scorso 11 aprile 2024, una spettacolare eruzione solare si è verificata nell’emisfero settentrionale del Sole, lanciando una nube di plasma nello spazio. Questo evento, registrato e analizzato dal Space Weather Prediction Center (SWPC) della NOAA, potrebbe avere effetti diretti sul nostro pianeta. Infatti, è previsto che l’espulsione di massa coronale (CME) generata da questa eruzione colpisca il campo magnetico terrestre già domani, 14 aprile, potenzialmente innescando una tempesta geomagnetica di classe G1. Gli effetti visibili di tale tempesta includeranno aurore a latitudini elevate, offrendo uno spettacolo naturale di rara bellezza.
Un’eruzione solare rappresenta una violenta esplosione sulla superficie del Sole, scaturita da complessi processi magnetici nelle sue regioni più attive. In questi luoghi, i campi magnetici, emergendo dalla superficie solare, liberano energia in forma di radiazione elettromagnetica e particelle cariche, che si disperdono nello spazio. Questi fenomeni non solo sono spettacolari, ma influenzano anche l’ambiente spaziale circostante la Terra, interferendo con le comunicazioni radio e i sistemi satellitari, e possono persino scatenare le tempeste geomagnetiche.
CME: quali conseguenze?
Le espulsioni di massa coronale, note come CME, sono intense liberazioni di plasma magnetizzato che avvengono quando il campo magnetico solare si riorganizza. Questi potenti flussi di gas ionizzato viaggiano nello spazio interplanetario a velocità che possono raggiungere le migliaia di chilometri al secondo. Quando questi flussi interagiscono con il campo magnetico della Terra, possono causare notevoli perturbazioni, come malfunzionamenti di satelliti e reti elettriche, nonché la generazione di aurore polari.
Le tempeste geomagnetiche sono alterazioni del campo magnetico terrestre prodotte dall’incontro tra il flusso magnetico solare e quello terrestre. Tali eventi, che possono variare in intensità dalla classe G1 alla G5 secondo i criteri dello SWPC, influenzano le condizioni atmosferiche superiori e possono disturbare i sistemi di comunicazione e le infrastrutture elettriche. Le tempeste di classe G1, come quella prevista per il 14 aprile, sono le meno intense ma possono comunque offrire spettacoli luminosi come le aurore boreali.