Recenti osservazioni hanno confermato che una gigantesca eruzione solare di classe X5.0, originata nella regione attiva AR 3536, ha generato un Evento di Massa Coronale (CME), il più potente fenomeno del genere osservato dal settembre del 2017, proprio nella notte di Capodanno 2024.
In termini astronomici, un brillamento solare di classe X è considerato tra i più potenti e può avere effetti significativi nello spazio, influenzando il clima spaziale e le comunicazioni satellitari. La classificazione si basa sull’intensità del picco di raggi X misurata in watt per metro quadrato, ricevuti dalla Terra. Il brillamento X5.0, quindi, denota un’energia cinque volte superiore al limite di questa classe.
Questo evento si è distinto non solo per la sua intensità ma anche per la spettacolare emissione di massa coronale che ne è seguita. Le immagini acquisite dal LASCO (Large Angle and Spectrometric Coronagraph), uno strumento a bordo del satellite SOHO (Solar and Heliospheric Observatory), hanno fornito una visione dettagliata e impressionante di questo fenomeno.
Questo fenomeno, caratterizzato dalla violenta espulsione di plasma dalla superficie solare, è stato accuratamente monitorato dai ricercatori, i quali hanno rivelato un dettaglio cruciale: la maggior parte del plasma emesso si sta dirigendo in una traiettoria lontana dalla Terra.
Major X5.01 flare from sunspot region 3536
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Possibile impatto sulla Terra
Ad ogni modo, nonostante la maestosità dell’evento, le analisi dell’ultima immagine LASCO e la posizione specifica dell’eruzione solare suggeriscono che l’emissione di massa coronale non avrà probabilmente impatti significativi sul nostro Pianeta. Nonostante la direzione prevalente del flusso di plasma sia lontana dal nostro pianeta, gli esperti non escludono un impatto marginale.
Le stime attuali prevedono che possa esserci un probabile contatto, seppur lieve, entro le prossime 72 ore. Il lato occidentale del CME potrebbe infatti sfiorare la Terra, causando un cosiddetto “colpo di striscio”. Tale eventualità è oggetto di attenta valutazione, data l’importanza di prevedere e mitigare gli effetti che un CME può avere sui sistemi satellitari e sulla rete elettrica terrestre.
Per gli appassionati di astronomia e per gli scienziati, eventi di questa portata rappresentano occasioni uniche per studiare più da vicino le dinamiche del nostro Sole. Anche se questa volta la Terra sembra essere al sicuro dagli effetti diretti, l’evento rimane un promemoria affascinante e potente delle forze in gioco nel nostro sistema solare.
The X5.0 solar flare from sunspot region 3536 is the strongest solar flare since Sep. 2017. The resulting coronal mass ejection is impressive but based on the latest LASCO imagery and the location of the eruption, unlikely to impact Earth. pic.twitter.com/EUJQWbBrO3
— SpaceWeatherLive (@_SpaceWeather_) January 1, 2024