Email da Lamberto Giannini, capo della Polizia: la truffa della falsa convocazione giudiziaria

Entra nel nuovo canale WhatsApp di NextMe.it
Email da Lamberto Giannini, capo della Polizia

In un’epoca dove le truffe online si moltiplicano con astuzia sempre maggiore, un nuovo tipo di email fraudolenta sta tornando a circolare online, mirando a sfruttare indebitamente l’autorità e l’immagine del Capo della Polizia, Lamberto Giannini. Queste comunicazioni, costellate di errori grammaticali e presenti in più versioni, intendono ingannare i destinatari utilizzando il prestigio associato alla carica del Prefetto.

L’email in questione si presenta con affermazioni gravemente ingannevoli, attribuendosi falsamente l’identità del Sig. Lamberto Giannini, Capo della Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, nonché responsabile della Cooperazione Internazionale di Polizia. Il messaggio fittizio descrive un’operazione di sequestro informatico condotta in collaborazione con il CNAIP della Repubblica Francese e il servizio di Analisi dell’Organizzazione Internazionale di Polizia Criminale (INTERPOL). L’intento dichiarato sarebbe quello di informare il destinatario di essere soggetto a numerosi procedimenti legali per reati pesantissimi. Il testo dell’email esordisce nel seguente modo:

OGGETTO: Convocazione Giudiziario

 

Alla vostra attenzione:

 

Sono il Dott. Lamberto Giannini, Capo della Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza.

 

Vi contatto poco dopo un sequestro informatico di Cyber-infiltrazione (autorizzato, in particolare, per la pornografia infantile, pedofilia, Cyber pornografia, esibizionismo, traffico di sesso dal 2009) per informarvi che siete oggetto di diversi procedimenti giudiziari in vigore.

Proseguendo, la comunicazione invita a prendere contatti, insinuando un senso di urgenza e paura. Tuttavia, un esame attento dell’indirizzo mittente rivela prontamente la natura fraudolenta del messaggio: lontano dall’essere una comunicazione ufficiale dello Stato, l’indirizzo di invio si rivela essere comune, quali Gmail o Libero, denunciando così il tentativo di truffa.

Come difendersi

La Polizia Postale ha nuovamente lanciato l’allarme tramite il suo sito ufficiale, sottolineando le seguenti raccomandazioni:

Attenzione! La Polizia Postale raccomanda di diffidare da simili messaggi con i quali si viene indotti in un percorso ricattatorio e truffaldino. Nessuna forza di Polizia contatterebbe mai direttamente i cittadini, attraverso email o messaggi, per richiedere loro pagamenti in denaro o comunicazioni di dati personali, dietro minaccia di procedimenti o sanzioni penali.

Il consiglio per chi riceve tali messaggi è chiaro e semplice: accogliere il tentativo con ironia, consapevoli della sua falsità, e procedere prontamente alla sua eliminazione, evitando così di cadere nella rete tesa dagli autori di questa frode.