Per la prima volta, un fenomeno unico ed estremamente interessante è stato osservato nel campo della fisica: la corrente elettrica che si comporta come un fluido. In questa sorprendente dinamica, gli elettroni, solitamente identificabili come singole particelle, perdono la loro individualità, fondendosi in un flusso continuo e indistinto. Questa osservazione rivoluzionaria è stata fatta presso l’Università Rice negli Stati Uniti, sotto la guida di Douglas Natelson. La scoperta, che ha trovato spazio sulle pagine della prestigiosa rivista Science, è stata effettuata su materiali particolari noti come “metalli strani“.
Alessio Recati, membro dell’Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha evidenziato l’importanza di questa scoperta. Ha sottolineato che in questi metalli strani, l’elettricità, normalmente veicolata attraverso elettroni singoli, assume un comportamento simile a quello di un fluido viscoso. Questo aspetto unico potrebbe avere profonde ripercussioni in diversi campi, dall’ambito dei superconduttori operanti a temperatura ambiente, che promettono di rivoluzionare la tecnologia elettronica, fino ai misteriosi buchi neri.
Un comportamento inusuale
L’ipotesi di un comportamento fluido dell’elettricità era stata avanzata in precedenza, basandosi sull’analisi di particolari metalli con proprietà anomale variabili in base alle condizioni esterne. Un esempio notevole è un metallo che esibisce proprietà di superconduttività a temperature relativamente alte, ma diventa un isolante a temperature più basse, bloccando il flusso degli elettroni.
Secondo Recati, il passaggio di fase in questi metalli rivela un comportamento elettronico fluido mai osservato prima. Questo fenomeno apre nuove prospettive per comprendere meglio aspetti della fisica ancora oscuri, come i buchi neri e i superconduttori a temperatura ambiente, oltre a potenzialmente ridurre il rumore nei chip dei computer quantistici.