Dal grattacielo dei maiali di 26 piani al primo allevamento intensivo di polpi: i “nuovi modi” di allevare animali nel futuro fanno paura

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allevamento maiali
@GlobaLink/Youtube

Anche il mondo degli allevamenti sta cambiando. L’aggravarsi della crisi climatica, con tutte le sue nefaste conseguenze sull’ambiente e l’umanità, ci dovrebbe spingere a un cambiamento radicale nelle nostre abitudini alimentari. Tuttavia, nella stragrande maggioranza dei Paesi del mondo, invece di ridurre il consumo di carne e tagliare le emissioni inquinanti, si investe per aumentare la produzione e massimizzare i profitti. È il caso della Cina, dove alla fine dello scorso anno è stato inaugurato un grattacielo di ben 26 piani in cemento armato ribattezzato Pig Palace, un progetto inquietante a cui è stata dedicata la prima puntata di LENTI, il nuovo podcast di greenMe (che potete ascoltare QUI).

A vederlo dall’esterno potrebbe benissimo sembrare un edificio che ospita uffici; in realtà è il più grande allevamento di suini esistente sulla faccia della Terra, dove ogni anno possono essere macellati fino a 1,2 milioni di suini.

Il Governo cinese lo dipinge come un’importante innovazione tecnologica, di cui vantarsi e un’opportunità per tutta la nazione. Siamo proprio sicuri che sia così? Questo luogo, che sorge a Ezhou (nella provincia di Hubei) ed è gestito dall’azienda Hubei Zhongxin Kaiwei Modern Farming, rappresenta soltanto l’ultima frontiera della crudeltà, l’ennesimo lager per animali, costretti a vivere in cattività in un ambiente totalmente artificiale.

Alcuni esperti, fra cui il ricercatore Matthew Hayek, del Dipartimento di Studi Ambientali dell’Università di New York, hanno messo in evidenza anche i rischi sanitari. Proprio da una struttura così affollata potrebbe avere origine una nuova pandemia, difficile da contenere.

Mentre in Cina si allevano decine di migliaia di suini nell’enorme grattacielo (oltre che nei tradizionali allevamenti), in Europa – invece – sta per essere inaugurato il primo allevamento intensivo al mondo di polpi, un progetto crudele e pericoloso (a cui è stata dedicata un’interessante puntata del podcast LENTI) contro cui si stanno scagliando attivisti e organizzazioni internazionali.

allevamento polpi

La struttura dovrebbe essere aperta entro la fine di quest’anno nel porto di Las Palmas, capoluogo dell’isola spagnola di Gran Canaria. L’obiettivo dell’azienda Nueva Pescanova è quello di allevare oltre 1 milione di esemplari per garantire la produzione di circa 3000 tonnellate di carne di polpo.

Dopo essere stati confinati in squallide e affollate vasche sottomarine e sottoposti a stress e spinti persino al cannibalismo, i polpi verranno uccisi con metodi estremamente crudeli e incompatibili col benessere animale, a maggior ragione considerato che si tratta di creature marine note per la loro straordinaria intelligenza e sensibilità.

LENTI, il podcast per osservare il mondo con uno sguardo inedito

Di questi progetti folli (e pericolosi sotto vari aspetti) di allevamento intensivo, dipinti come “all’avanguardia” non si parla ancora abbastanza o lo si fa in modo troppo superficiale. In un mondo in costante evoluzione, è fondamentale restare aggiornati, ma soprattutto approfondire, andando oltre. Proprio per offrire uno sguardo inedito sul mondo è nato lo scorso giugno il podcast del giornale online greenMe “LENTI. Dove non abbiamo guardato”, che punta a raccontare vicende e notizie da punti di vista diversi e inaspettati.

Nelle varie puntate – dalla durata di pochi minuti – vengono affrontati vari argomenti: da progetti controversi e crudeli come il Big Palace e l’allevamento di Polpi in Spagna ai nuovi schiavi sfruttati per la produzione dei pannelli solari, passando per la travagliata storia della talentuosa scienziata Marie Curie, prima donna a ricevere un premio Nobel.

Non vi resta che seguirlo. Stay tuned!