Costa Concordia: continua il lavoro dei robot

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Il relitto della Concordia è ancora lì di fronte all’isola del Giglio, e la sua esplorazione non è terminata. Alcune aree risultano inaccessibili agli esseri umani, per cui la Marina Militare ha deciso di affidare l’impresa ad un robot telecomandato, un Rov (Remote Operator Vehicle), Perseo, opera di Ageotec, società operante nel settore delle tecnologie oceanografiche. Lo rende noto la struttura del Commissario straordinario per l’emergenza Franco Gabrielli in una nota. Effettuate ieri le operazioni propedeutiche al suo utilizzo.

Non è il primo robot che lavora per la Concordia. Già ne era stato ingaggiato uno per analizzare lo squarcio sul fondale marino, e un altro per immagazzinare dati sulle oscillazioni indotte dal mare sulla carcassa di metallo. D’altronde i tempi sono stretti e per evitare altri disastri si deve fare presto (è stato reso noto per esempio che le operazioni di svuotamento del carburante sono state sospese a causa di un forte vento da nord-nord est).

Come emerge dal sito ufficiale di Ageotec, il robot, come i suoi predecessori, è costruito con materiali e componenti sostenibili e rispettosi dell’ambiente, è dotato di tecnologie di comunicazione a banda larga su fibra ottica ed è di ridotte dimensioni per consentire un’elevata manovrabilità e dinamicità.

Inoltre la gestione del veicolo è agevolata da un’architettura semplice, cosa che consente ridotti tempi di manutenzione. È fornito poi di un kit completo di parti di ricambio di elevata qualità e disponibili immediatamente in tutto il mondo, il che da un lato riduce i costi del lavoro svolto e dall’altro aumenta il valore dell’investimento iniziale ai massimi livelli.

C’è chi dice che il disastro sia stato causato dal nostro essere italiani. Ageotec, società tutta italiana, risponde.