Avete mai immaginato di poter attraversare la Terra da parte a parte? Anche se resta un sogno nel cassetto della fantascienza, scoprire cosa ci aspetterebbe in un tale viaggio è affascinante. La Terra è come una gigantesca cipolla fatta di strati, ognuno con le sue meraviglie e pericoli. Secondo gli esperti, un “viaggio al centro della Terra” ci offrirebbe un’esperienza unica, iniziando dalla crosta terrestre, lo strato superficiale spesso circa 100 km. Doug Wilson, geofisico presso l’Università della California, Santa Barbara, sottolinea come la pressione atmosferica aumenterebbe sensibilmente man mano che si procede in profondità, con un incremento di 1 pressione atmosferica ogni 3 metri di roccia.
Il tentativo umano più vicino a questa impresa è il Kola Superdeep Borehole in Russia, profondo 12,2 km. Qui, la pressione è 4.000 volte maggiore rispetto a quella al livello del mare, mostrando l’immenso divario che ancora ci separa dal raggiungere il mantello terrestre, situato a oltre 80 km di distanza dalla crosta, secondo l’USGS. Il mantello, uno strato di roccia scura e densa, gioca un ruolo cruciale nella tettonica a placche e misura circa 2.800 km di spessore.
La struttura della Terra
La Terra si compone di diversi strati: nucleo, mantello, crosta, astenosfera, litosfera, troposfera, stratosfera, mesosfera, termosfera e esosfera. Ogni strato presenta caratteristiche uniche e sfide specifiche in termini di trivellazione. Il confine tra mantello e nucleo è noto come “Moho“, un termine derivante dalla “discontinuità di Mohorovičić“. Tentativi di trivellazione in questa zona si sono verificati già dagli anni ’50 e ’60, come il Progetto Mohole, ma senza successo.
La trivellazione a tali profondità richiede tecniche speciali per evitare il collasso del foro. Il fluido di perforazione, una miscela di fango con minerali pesanti come il bario, è fondamentale per bilanciare la pressione e mantenere la stabilità del foro. Tuttavia, la gestione della temperatura rappresenta una sfida ancora più grande, poiché la temperatura nel mantello può raggiungere i 1.410 gradi Celsius, rendendo necessario l’uso di materiali altamente resistenti al calore, come leghe di titanio.
Superato il mantello, si raggiungerebbe il nucleo esterno, composto principalmente da ferro e nichel liquidi, con temperature tra i 4.000 e i 5.000°C. Questo ambiente estremamente caldo e fuso renderebbe la trivellazione estremamente difficile. Damon Teagle, professore di geochimica presso l’Università di Southampton, afferma che il nucleo esterno, simile a un liquido, potrebbe fondere la trivella a meno che non venga raffreddata con acqua. Il nucleo interno, nonostante le alte temperature, rimane solido a causa della pressione estrema, circa 350 gigapascal.
Un aspetto intrigante di questo ipotetico viaggio sarebbe la gravità. Al centro del nucleo, la gravità sarebbe quasi inesistente, poiché l’attrazione sarebbe eguale in tutte le direzioni. Successivamente, man mano che si procede verso l’altro lato del pianeta, la gravità cambierebbe direzione, richiedendo un lavoro contro di essa per “spingere” verso la superficie. Damon Teagle riassume la situazione affermando che, anche se si riuscisse a superare tutti questi ostacoli, resterebbe “molta strada da fare” per arrivare dall’altro lato. Questo viaggio ipotetico attraverso la Terra rimane un concetto affascinante ma irrealizzabile con la tecnologia attuale.