Le macchie solari rappresentano fenomeni temporanei sulla superficie del Sole, manifestandosi come aree più scure rispetto al loro ambiente circostante. Queste zone emergono a causa di complesse interazioni magnetiche che si verificano all’interno della stella, collegate al ciclo solare di circa 11 anni, un periodo che alterna fasi di massima e minima attività solare.
Durante questi cicli, i flussi magnetici risalgono attraverso la fotosfera solare interferendo con la convezione del plasma, il che diminuisce la temperatura e la luminosità della zona, rendendo queste macchie visibili come aree scure. Frequentemente, queste macchie sono il sito di intensa attività magnetica, che può sfociare in brillamenti solari ed espulsioni di massa coronale (CME). Le macchie solari sono fondamentali per studiare l’attività solare e i suoi effetti sul meteo spaziale, influenzando le comunicazioni e la navigazione satellitare terrestre.
Cos’è un brillamento solare?
Un brillamento solare è un’improvvisa eruzione di energia sulla superficie solare, accompagnata da un’esplosione di radiazione elettromagnetica che spazia dai raggi X ai raggi gamma. Il meccanismo alla base di questi spettacolari eventi include la riorganizzazione del campo magnetico solare attraverso un processo noto come riconnessione magnetica, che permette alle linee del campo magnetico di riunirsi e rilasciare energia.
Questi brillamenti possono variare notevolmente in dimensione e intensità, interessando piccole regioni localizzate o abbracciando estese aree della superficie solare. Gli effetti dei brillamenti solari sulla Terra sono di notevole importanza, dato il loro impatto potenziale su comunicazioni e infrastrutture satellitari.
Esplosioni solari dirette verso la Terra
Recentemente, la macchia solare AR3654 ha attirato l’attenzione per la sua attività eccezionalmente intensa, producendo numerosi brillamenti solari di classe M. Tali eventi, noti anche come flare, sono esplosioni violente che si verificano nelle regioni attive del Sole dove il campo magnetico è particolarmente forte e intricato.
Uno degli ultimi flare, classificato M3 e registrato alle 03:11 ora italiana di oggi, lunedì 29 aprile 2024, ha causato un’interruzione significativa delle comunicazioni a onde corte su gran parte dell’Oceano Pacifico. I dati di SpaceWeather.com confermano che le eruzioni, direzionate verso la Terra, stanno provocando blackout radio a frequenze inferiori a 20 MHz. Questi fenomeni possono accelerare particelle cariche a velocità elevate, influenzando non solo le comunicazioni ma anche i sistemi di navigazione satellitare e potenzialmente danneggiando i satelliti in orbita.
Minor R1 radio blackout in progress (≥M1 – current: M1.07)
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