I ragni e alcuni insetti utilizzano la seta per costruire ragnatele forti e strutture solide. Le loro ‘tecniche’ e i materiali prodotti sono stati copiati da alcuni scienziati che hanno capito come utilizzarli per qualcosa di ancora più sorprendente: i chip dei computer del futuro.
La seta creata dal ragno è una sorta di supermateriale: è più resistente dell’acciaio, più dura del Kevlar, e tuttavia incredibilmente malleabile e flessibile. Ma la seta ha anche altre proprietà che la renderebbero ideale per l’utilizzo nei dispositivi elettronici. Un esempio? La luce può viaggiare attraverso un filamento di seta con la stessa facilità con cui lo fa attraverso un cavo in fibra ottica.
“Quando abbiamo testato la seta del ragno, non sapevamo cosa aspettarci“, ha detto il fisico Nolwenn Huby dell’Institut de Physique de Rennes in Francia. “Abbiamo pensato: ‘Perché non provarlo come una fibra ottica per propagare la luce?'”
Huby e il suo team sono stati in grado di trasmettere la luce laser con un filo corto di seta su un chip di circuito integrato. La seta si è comportata più o meno come un cavo in fibra ottica. Ciò significa, secondo gli esperti, che potrebbe ‘recapitare’ le informazioni nei dispositivi elettronici. Huby ha spiegato che con un rivestimento per limitare la perdita di informazioni e un ulteriore sviluppo, la seta potrebbe un giorno avere una migliore capacità di trasmissione.
Il risultato potrebbe aprire la porta ad applicazioni mediche, come fibre di seta che trasportano la luce negli angoli più remoti del corpo umano per effettuare delle analisi approfondite. La seta del ragno è incredibilmente sottile, circa cinque micron di diametro, 10 volte più sottile di un capello umano. In questo modo, i medici potrebbero eseguire esami diagnostici con aperture molto piccole.
“Questi materiali sono innocui, adatti anche ad essere impiantati“, ha detto l’ingegnere biomedico Fiorenzo Omenetto della Tufts University di Somerville, Massachusetts, che lavora in questo settore da anni. “Il corpo non ha alcuna reazione ad essi.”
Ma non solo. Il team di Omenetto è in grado di utilizzare la seta per creare una sorta di plastica 100% naturale e completamente biodegradabile. L’elettronica del futuro, se basata su questi materiali, potrebbe quasi cancellare il problema dei rifiuti elettronici, l’e-waste.
Purtroppo è ancora presto, perché gli scienziati hanno ancora bisogno di tempo per capire come rendere biodegradabili le batterie e le interfacce.