Questa notte l’universo ci ha regalato un nuovo spettacolo. La cometa Lovejoy ha raggiunto il perielio. Per la grande vicinanza al Sole (pari a 140mila chilometri), il cuore ghiacciato della cometa avrebbe potuto scuogliersi, lasciando dietro di sé una luminosissima nube fatta di vapore e polvere, in grado di riflettere la luce del Sole, ma così non è stato. La cometa ha attraversato il Sole, uscendo quasi indenne.
La cometa appartiene al gruppo Kreutz, un insieme di corpi celesti che si sarebbero originati dalla frammentazione di un’originaria cometa più grande, la prima volta che essa attraversò la parte più interna del sistema solare. Si tratta delle cosiddette comete sungrazer, che passando vicino al Sole si sciolgono.
La cometa Lovejoy (C/2011 W3) deve il suo nome all’astronomo dilettante australiano Terry Lovejoy, che ne ha portato alla luce l’esistenza. Lo scorso 2 dicembre, infatti, è stata scoperta una nuova famiglia di comete Kreutz da terra. Terry Lovejoy ha individuato la cometa, ed è la prima volta che una Kreutz viene individuata attraverso un telescopio da terra, fin dal 1970.
La scoperta della cometa Lovejoy però è stata annunciata proprio il giorno in cui la sonda SOHO (Solar & Heliospheric Observatory) che fa parte di una missione congiunta della Nasa e dell’Esa, celebrava i 16 anni dal lancio. Lovejoy è stata allora ribattezzata “la cometa del compleanno”.
In 16 anni di osservazioni, SOHO ha individuato oltre 2100 comete, la maggior parte dei quali fanno parte della grande famiglia delle Kreutz. E questa notte, grazie al telescopio solare ottico Hinode è stato possibile avere le immagini ad altissima risoluzione della cometa durante il suo passaggio ravvicinato al sole. Inoltre, poiché la cometa è passata attraverso l’atmosfera solare, nella corona vi è stato un aumento di collisioni di particelle che producono raggi X, e Hinode è riuscito a catturare anche altri immagini a raggi X di Lovejoy.
Quest’ultima è poi scomparsa dietro al lembo nord-ovest della nostra stella, qualche istante dopo essere stata captata da Hinode. In questi casi, quando una cometa viene vista ancor prima dei telescopi spaziali, offre agli scienziati la possibilità di preparare i telescopi per realizzare le osservazioni migliore. Infatti, dal momento che Lovejoy cometa è stata visibile da terra, gli scienziati si sono armati al fine di osservarne lo spettacolo con gli strumenti adeguati.