Come la missione Hera potrebbe salvare la Terra dagli asteroidi

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Missione Hera dell' ESA
©ESA

La missione Hera, promossa dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), rappresenta un passo decisivo nella difesa del nostro pianeta dagli asteroidi. La sonda sarà lanciata dal celebre sito di Cape Canaveral, in Florida, grazie alla collaborazione con SpaceX, che fornirà la potente razza Falcon 9 per portarla nello spazio. La missione non si limita a raccogliere informazioni scientifiche, ma punta a sviluppare tecniche in grado di deviare i corpi celesti che potrebbero costituire una minaccia per la Terra.

Hera: un passo verso la difesa planetaria

Il lancio di Hera avrà un ruolo fondamentale per comprendere meglio la natura degli asteroidi. Una volta in orbita, la sonda trascorrerà due anni viaggiando nello spazio, passando anche vicino a Marte prima di raggiungere il suo obiettivo principale: il sistema binario di asteroidi Didymos e Dimorphos. La sonda esaminerà questo doppio sistema per un periodo di sei mesi, con l’obiettivo di raccogliere dati cruciali. Gli esperti della missione, gestita dal centro di controllo ESA a Darmstadt, vogliono analizzare nel dettaglio le conseguenze dell’impatto avvenuto tra l’asteroide Dimorphos e la sonda DART della NASA nel 2022.

La missione Hera si inserisce all’interno di un progetto di ricerca ancora più ampio, che mira a studiare come deviare potenziali minacce per il nostro pianeta. Uno degli obiettivi è verificare se l’impatto della sonda DART abbia modificato la traiettoria di Dimorphos e in che misura. I dati raccolti consentiranno agli scienziati di affinare tecniche per deviare gli asteroidi, qualora fosse necessario in futuro.

Un progetto europeo d’eccellenza

Hera rappresenta una collaborazione internazionale di grande portata, che vede coinvolti ben 18 Paesi europei. La Germania, con un contributo di 130 milioni di euro, ha finanziato più di un terzo del progetto, rendendo questa missione una delle più importanti nell’ambito della ricerca spaziale europea. La sonda, costruita nei Paesi Bassi, è il frutto di quattro anni di lavoro e pianificazione.

Questa missione è un chiaro esempio di come la cooperazione internazionale e lo sviluppo tecnologico possano essere messi al servizio della protezione della Terra, prevenendo eventuali catastrofi causate da asteroidi.