Colonizzazione di Marte: Musk riafferma la sua ambizione di inviare lì 1000 astronavi entro 20 anni

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SpaceX Marte
©SpaceX

Elon Musk, amministratore delegato e capo ingegnere di SpaceX, ha ufficialmente svelato nel 2016 il suo ambizioso piano di colonizzare Marte. L’obiettivo principale di questo progetto è assicurare la sopravvivenza a lungo termine dell’umanità. Malgrado le perplessità iniziali, con il tempo il progetto ha iniziato a riscuotere un crescente interesse, supportato dagli avanzamenti dei progetti spaziali di SpaceX. L’azienda ha delineato una strategia ben precisa, sostenuta da finanziamenti attraverso partenariati pubblico-privati, che prevede l’utilizzo di flotte di razzi Starship e altri veicoli spaziali per fondare la prima colonia su Marte.

Nel dettaglio, SpaceX ha integrato tutti i suoi programmi attuali, inclusi Falcon, Dragon, Starlink e Starship, nello sviluppo delle tecnologie indispensabili per realizzare le missioni marziane, come confermato da un recente comunicato stampa dell’azienda. Durante l’ultima conferenza tenutasi a Boca Chica, Elon Musk ha aggiornato il pubblico sugli ultimi progressi dei razzi Starship. Ha enfatizzato le priorità a breve termine per il Starship, mirate a ottimizzare la sua capacità di riutilizzo rapido e completo, una chiave di volta per incrementare la capacità dell’umanità di mandare in orbita e oltre grandi quantitativi di carichi utili. Questi sviluppi, nel medio e lungo termine, potrebbero rivoluzionare il mercato riducendo drasticamente i costi di lancio e rendendo possibile l’invio di oltre 1.000 veicoli spaziali contemporaneamente verso Marte, ampliando l’accessibilità dei viaggi spaziali.

Prospettive future

Musk prevede che, nei prossimi vent’anni, sia fattibile stabilire le prime vere e proprie piccole città marziane permanenti, capaci di ospitare circa un milione di persone. Questo contrasta con le visioni di basi temporanee proposte da altre agenzie, come gli avamposti lunari della NASA.

L’ultimo volo di prova del programma Starship ha segnato un punto di svolta: per la prima volta, il mega-razzo ha raggiunto la velocità orbitale e completato con successo un test di trasferimento del carico in orbita. Il prossimo lancio, previsto per maggio, vede alte aspettative di successo e introdurrà significative innovazioni, tra cui il recupero del booster Super Heavy mediante la nuova piattaforma Mechazilla, che presenta braccia robotiche per un sicuro recupero a terra.

Le modifiche non si fermano qui: l’aumento della potenza di spinta dei motori Raptors a 300 tonnellate e l’allungamento del razzo Starship di 10 metri permetteranno di trasportare carichi maggiori e ridurre i costi a soli 9 milioni di dollari per lancio, un abbattimento costi di 400 volte rispetto ai modelli precedenti.

Nonostante l’ottimismo di Musk e i progressi tecnologici, la realizzazione di una colonia su Marte entro due decenni rimane un obiettivo ambizioso e non privo di critiche. Problemi di finanziamento, pericoli ambientali come l’assenza di una magnetosfera protettiva e le preoccupazioni etiche legate alla priorità di risolvere le problematiche terrestri prima di espandersi su altri pianeti sono solo alcune delle sfide che SpaceX dovrà affrontare.