Nelle prime ore di oggi, giovedì 12 settembre 2024, precisamente alle 5:30 (ora italiana), la Terra è stata investita da una CME, ovvero un’espulsione di massa coronale, causata da un’esplosione di plasma sul Sole l’8 settembre. Questo evento ha provocato una tempesta geomagnetica di classe G1, che possiamo definire “moderata”.
Ma attenzione: non è finita qui. Le previsioni annunciano che le cose potrebbero peggiorare presto. Il nostro Sole, in questi giorni particolarmente attivo, ha rilasciato altri flussi di plasma, che si prevede raggiungeranno la Terra tra il 13 e il 14 settembre, con la possibilità di generare una tempesta geomagnetica di classe G2, decisamente più intensa e con potenziali effetti negativi.
Che cos’è una CME e perché dovremmo preoccuparcene?
Immaginate il Sole come un vulcano in costante attività. Ogni tanto, questo vulcano spara getti di plasma e particelle cariche a velocità impressionanti, e queste espulsioni sono chiamate CME. Quando una di queste nubi di plasma si dirige verso la Terra, può impattare il nostro campo magnetico, creando effetti che vanno dalle splendide aurore polari fino a disturbare i sistemi di comunicazione o, nei casi peggiori, causare danni alle infrastrutture tecnologiche.
Ora, la tempesta geomagnetica del 12 settembre è stata classificata come G1, e diciamo pure che non ci ha fatto troppo male. Ma quella attesa tra il 13 e il 14 settembre, con la possibilità di raggiungere la classe G2, potrebbe avere un impatto più serio.
Quali conseguenze potrebbe avere in Italia?
L’Italia, a differenza dei paesi più vicini ai poli, non è particolarmente esposta agli effetti diretti delle tempeste geomagnetiche. Però, ciò non significa che possiamo dormire sonni tranquilli. Gli effetti di una tempesta geomagnetica possono farsi sentire anche qui, in diversi modi.
Innanzitutto, ci potrebbero essere interferenze con i sistemi di comunicazione satellitare. Le particelle solari possono disturbare i segnali GPS, rendendo meno precisi i sistemi di navigazione, con ripercussioni su trasporti aerei, marittimi e terrestri. Le telecomunicazioni, comprese le connessioni internet e i servizi satellitari, potrebbero subire interruzioni o rallentamenti temporanei. Certo, non è la fine del mondo, ma è fastidioso.
Poi ci sono le reti elettriche. Sebbene quelle italiane siano ben strutturate, tempeste geomagnetiche di una certa intensità possono causare sovraccarichi. Insomma, il rischio di blackout, seppur breve, non è da escludere, specialmente con una tempesta di classe G2 in arrivo.
Non dimentichiamoci dei satelliti in orbita, che potrebbero essere i più esposti ai danni provocati dalle radiazioni solari. Malfunzionamenti, perdita di dati e, nel peggiore dei casi, danni permanenti non sono fuori discussione. Gli operatori del settore staranno certamente con gli occhi ben aperti nei prossimi giorni.
E se ci fosse uno spettacolo in cielo?
Ora, non voglio creare false speranze, ma c’è una piccola possibilità che una tempesta geomagnetica particolarmente forte porti con sé un fenomeno raro per il nostro Paese: le aurore polari. Queste meraviglie naturali, che solitamente si manifestano nelle regioni polari, potrebbero essere visibili anche in Italia, specialmente nelle aree più a nord come la Valle d’Aosta o il Trentino-Alto Adige. Non è garantito, ma sognare non costa nulla.
Cosa ci aspetta nei prossimi giorni?
Il 13 settembre è atteso l’arrivo di un’altra espulsione di massa coronale, che potrebbe scatenare una tempesta geomagnetica di classe G2. Questo significa che ci saranno probabilmente maggiori interferenze nei sistemi di comunicazione satellitare e, forse, qualche pressione sulle reti elettriche. Gli esperti stanno monitorando la situazione, ma per ora non c’è alcun allarme specifico per il pubblico italiano.
Per il 14 settembre, si prevede un’altra espulsione di massa coronale, ma sembra che l’impatto sarà meno grave rispetto a quello previsto il giorno precedente.
Anche se non ci sono grosse preoccupazioni in Italia, chi lavora in settori sensibili come telecomunicazioni, trasporti e reti elettriche farebbe bene a prendere qualche precauzione. È consigliabile monitorare con attenzione i sistemi GPS, essere pronti a gestire eventuali anomalie e avere dei piani di riserva in caso di interferenze. Gli operatori delle reti elettriche dovrebbero stare all’erta per possibili sovraccarichi, mentre quelli delle telecomunicazioni potrebbero dover gestire cali temporanei di efficienza. E chissà, magari qualcuno avrà la fortuna di alzare lo sguardo al cielo e godersi uno spettacolo raro come un’aurora polare.