Nel cuore dell’Oceano Atlantico, dove le profondità nascondono segreti millenari, emerge la Città Perduta, un fenomeno sottomarino di rara bellezza e complessità. Scoperta nel 2000, questa meraviglia geologica si trova a ovest della dorsale medio-atlantica, un luogo remoto e in gran parte inesplorato. La Città Perduta è caratterizzata da torri di carbonato di color crema, che si innalzano fino a 60 metri, creando un paesaggio quasi irreale, illuminato da una luce blu spettrale emessa dai veicoli telecomandati utilizzati per l’esplorazione.
A oltre 700 metri sotto il livello del mare, la Città Perduta offre una vista spettacolare con le sue variegate strutture calcaree. L’aspetto più sorprendente di questo sito è la sua antichità: con una storia lunga oltre 120.000 anni, rappresenta l’ambiente idrotermale più antico mai scoperto. Le interazioni tra il mantello terrestre e l’acqua marina hanno generato idrogeno, metano e altri gas, che emergendo dalle fessure del fondale sostengono una ricca varietà di vita microbica. In questo ecosistema privo di ossigeno, prosperano microorganismi unici, mentre nei dintorni dei camini idrotermali, dove i gas caldi raggiungono i 40 °C, si trovano diverse specie di lumache, crostacei e altri organismi.
This is the Lost City, a towering ecosystem in the middle of the North Atlantic. It’s completely unique, with life found nowhere else on Earth. And if someone wanted to destroy it? There’s nothing you could do about it. No laws. No consequences. Welcome to the High Seas… pic.twitter.com/mdG5wOsr5h
— High Seas Science (@RebeccaRHelm) August 22, 2022
Rilevanza per la ricerca extraterrestre
La Città Perduta si distingue dalle altre bocche vulcaniche sottomarine per le sue caratteristiche chimiche uniche. I suoi camini idrotermali rilasciano livelli di idrogeno e metano molto più alti rispetto ai “black smokers“, tipiche fumarole nere trovate in altri campi idrotermali. Questa peculiarità indica che la Città Perduta potrebbe essere attiva da molto più tempo rispetto ad altri siti simili. La sua esistenza fornisce importanti indizi sull’origine della vita, sia sulla Terra che in ambienti extraterrestri, come suggerito dal microbiologo William Brazelton, che vede potenziali paralleli in luoghi come le lune Encelado ed Europa, o su Marte in epoche passate.
Nonostante la sua importanza, la Città Perduta è minacciata dalle attività umane. Nel 2018, la concessione di diritti per l’esplorazione mineraria da parte della Polonia in aree marine vicine ha suscitato preoccupazioni per la salvaguardia di questo delicato ecosistema. Gli scienziati temono che queste attività possano causare danni irreparabili. Di conseguenza, vi sono richieste per designare il sito come Patrimonio dell’Umanità, al fine di preservare questa meraviglia naturale per le generazioni future. La Città Perduta è un simbolo della resilienza della vita in condizioni estreme e la sua protezione è un obiettivo fondamentale per la comunità scientifica e ambientale.
Fonte: GreenMe