Chiamata dallo Sri Lanka? Come riconoscere e bloccare la truffa dal prefisso +94

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Truffa chiamata Sri Lanka +94

Negli ultimi mesi si è scatenata una vera e propria tempesta di segnalazioni riguardanti chiamate sospette con prefisso internazionale +94, che appartiene allo Sri Lanka. Queste telefonate, spesso accompagnate da voci robotiche o messaggi pre-registrati, tentano di portarti a continuare la conversazione su WhatsApp, magari con la scusa di aver ricevuto un curriculum vitae.

Ma non fatevi ingannare, è solo una scusa per tirarvi dentro un bel phishing telefonico, ideato apposta per fregarti dati personali o, peggio, finanziari.

Tecniche truffaldine di alta scuola: il “ping call”

A quanto pare, questi geni del crimine non si fermano qui: secondo la Polizia Postale e vari esperti di sicurezza online, c’è anche un’altra tecnica in ballo, il famoso “ping call”. In pratica, fanno uno squillo rapido e poi aspettano che il malcapitato, preso dalla curiosità o dall’ansia, richiami. Ma ecco il colpo di scena: quando si richiama, si viene collegati a un numero a tariffa maggiorata che ti svuota il credito più velocemente di quanto un caffè si raffredda in inverno.

Altri prefissi, stesse truffe

Il +94 non è l’unico prefisso internazionale incriminato. La truffa si estende anche ad altri prefissi internazionali come il +31 (Paesi Bassi), il +351 (Portogallo) e il +44 (Regno Unito). Insomma, è una fiera della truffa telefonica in piena regola, con i furbetti che sfruttano l’anonimato e la distanza per farla franca e rendere le loro attività quasi introvabili.

Sopravvivere nel far west delle telefonate

Come fare per non cascarci? Innanzitutto, basta un po’ di sano buonsenso: non rispondere a numeri che non si conoscono, non fornire informazioni personali a perfetti sconosciuti, e soprattutto, non richiamare numeri sospetti. Inoltre è buona regola segnalare il numero alle autorità competenti o usare app di blocco chiamate per togliersi il pensiero una volta per tutte.

Le truffe cambiano e si evolvono, ma niente paura: diffondiamo la voce e mettiamo in guardia anche amici e parenti, così possiamo tutti evitare di essere le prossime vittime.