Non si vedono, ma ci sono e si fanno sentire. Sono i buchi neri, immense strutture presenti nell’universo, dotate di una grande forza gravitazionale. Ed è proprio grazie alle osservazioni radio dei getti emessi nella galassia M87 con il Long Baseline Array (Vlba) situato tra le Isole Vergini e le Hawaii che è stato possibile stabilire con estrema precisione la posizione in cui si trova il buco nero e la distanza dalla sorgente di onde radio.
Un team di ricerca della Graduate University for Advanced Studies di Tokyo, coordinato da Kazuhiro Hada ha studiato quanto captato dal potente strumento notando altresì che la sorgente dei getti responsabili delle emissioni radio era più vicina al buco nero di quanto si ritenesse.
Inaugurando di fatto un nuovo metodo per ‘osservare’ i buchi neri gli studiosi di Tokyo hanno considerato il fatto che i getti che provengono dai nuclei galattici attivi siano alimentati dal materiale di accrescimento del buco nero supermassiccio. In sostanza, il buco nero aspira al suo interno gas e polveri, ma qualche minuscola porzione sfigge loro, formando a sua volta i getti che fuoriescono dal centro delle galassie dove si trovano i buchi neri.
Osservare tali getti è stata la geniale trovata degli esperti. In questo modo sarà molto più semplice localizzare con precisione il buco nero puntandovi un telescopio. Inoltre, tale tencica potrebbe fare da apripista per ottenere immagini dirette e ad alta risoluzione del flusso di accrescimento del buco nero e della regione dove è prodotto il getto ad esso legato.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Nature.