Potente brillamento solare X4.5 diretto verso la Terra: allarme tempesta geomagnetica G3

Entra nel nuovo canale WhatsApp di NextMe.it
Brillamento classe X tempesta solare 14 settembre

Nella giornata del 14 settembre 2024 il Sole ha deciso di farci sentire la sua presenza in grande stile. Dalla regione di macchie solari 3825 è partito un brillamento solare di classe X4.5, che ha sprigionato un’esplosione di energia non da poco. Le immagini catturate dal buon vecchio coronografo LASCO ci hanno mostrato una bella espulsione di massa coronale (CME) con un tenue alone intorno.

Risultato? Una parte di questa CME potrebbe colpire marginalmente la Terra, con l’impatto previsto per il 16 settembre. Non parliamo di una passeggiata: il vento solare viaggerà tra i 700 e gli 800 km/s, e si stima che questo possa scatenare una tempesta geomagnetica di livello G3.

Il brillamento in sé non è solo uno dei più forti del ciclo solare attuale, è il quinto in classifica. Ha fatto capolino alle 15:29 UTC (17:29 ora locale) e si è guadagnato un bel R3 per il suo impatto sulle comunicazioni radio ad alta frequenza (HF). Ora, se vi capita di avere amici piloti, marinai o appassionati di zone remote dove il Wi-Fi è un miraggio, potreste dover spiegare loro che questi brillamenti non scherzano: sono il tipo di eventi che mandano in tilt le comunicazioni HF, le stesse che usano quando il GPS decide di farsi un pisolino. Non sorprende quindi che ci siano stati momenti di blackout delle comunicazioni radio nelle aree più esposte.

La tempesta in arrivo: occhi al cielo, mani sulla tecnologia

Il NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) ha lanciato il suo avviso: preparatevi per una tempesta geomagnetica di livello G3. Con un simile livello, le reti elettriche – soprattutto a latitudini più alte – potrebbero risentirne. Le fluttuazioni nella tensione, i disturbi nei sistemi di navigazione satellitare e le interferenze con i segnali GPS potrebbero essere il biglietto da visita di questa tempesta. Sembra complicato, ma in fondo è il Solito Sole che ci mostra che non è solo una palla di fuoco inoffensiva lassù nel cielo.

Ora, non è certo la prima volta che ci troviamo di fronte a un fenomeno del genere: fa parte del ciclo solare, che ogni undici anni si sveglia con un po’ più di energia. Tra l’altro, per quanto possano essere un incubo per ingegneri e tecnici, questi eventi sono anche i responsabili di quelle splendide aurore boreali che tanto amiamo. Con un po’ di fortuna, grazie a questa tempesta, potremo goderci lo spettacolo delle luci danzanti anche a latitudini più basse.

Le agenzie spaziali, NASA e NOAA in testa, tengono d’occhio la situazione grazie a strumenti come il coronografo LASCO e i satelliti che monitorano costantemente il Sole. Perché è importante? Perché questi avvisi tempestivi permettono ai gestori delle infrastrutture di mettere in atto piani di emergenza: ridurre i rischi di blackout, proteggere i satelliti e fare in modo che tutto fili liscio, o almeno ci si provi. Per esempio, le reti elettriche potrebbero essere messe in “modalità di sicurezza”, e le comunicazioni satellitari potrebbero essere regolate per evitare interferenze proprio durante i momenti più critici della tempesta.