Secondo le previsioni dello Space Weather Prediction Center della NOAA, domani, venerdì 31 maggio 2024, potrebbe verificarsi una tempesta geomagnetica di classe G2, causata da un’espulsione di massa coronale (CME) scaturita da un brillamento solare di classe X. Tuttavia, le previsioni sono incerte: il modello della NOAA suggerisce un colpo di striscio al campo magnetico terrestre, mentre quello della NASA prevede che la Terra potrebbe non essere colpita. Se l’impatto dovesse verificarsi, la tempesta potrebbe prolungarsi fino al 1° giugno, come riportato da SpaceWeather.com, gestito dall’astrofisico Tony Phillips.
In Italia, le conseguenze di una tempesta geomagnetica possono essere significative. Secondo Mauro Messerotti, fisico solare dell’INAF di Trieste, i principali effetti includono interferenze nelle comunicazioni e possibili blackout delle reti elettriche. Durante una tempesta geomagnetica, le particelle cariche provenienti dal Sole possono causare irregolarità nelle reti elettriche, con possibili blackout o cali momentanei di potenza. Inoltre, potrebbero verificarsi degradazioni nei segnali radio ad onde corte e nei sistemi GPS, con conseguenti difficoltà nelle comunicazioni e nella navigazione.
Il brillamento solare e la tempesta geomagnetica
Il 29 maggio, alle 16:37 ora italiana, la macchia solare AR3664 ha prodotto un brillamento solare di classe X1.4, che ha causato un blackout radio a onde corte nelle Americhe e in Europa, Italia compresa. Questo evento ha avuto una durata eccezionale: la fase di classe X è durata più di un’ora, permettendo la formazione di una CME rilevata dai coronografi SOHO. Questa CME potrebbe sfiorare la Terra il 31 maggio, con possibili effetti fino al 1° giugno.
Una tempesta geomagnetica è un disturbo nel campo magnetico terrestre causato dall’interazione con il plasma solare. Questi eventi possono influenzare le comunicazioni satellitari, le reti elettriche e le attività di navigazione. Le tempeste geomagnetiche sono classificate in base all’intensità, dalla classe G1 (minima) alla classe G5 (estrema). In passato, eventi di questo tipo hanno causato danni significativi alle infrastrutture tecnologiche e hanno generato spettacolari aurore polari visibili a latitudini insolite.
Con il picco del ciclo solare previsto nei prossimi anni, gli scienziati si aspettano un aumento nell’attività solare e nella frequenza delle tempeste geomagnetiche. I progressi nelle tecnologie di osservazione spaziale e nella modellistica permettono una migliore previsione di questi eventi, aiutando a mitigarne gli effetti. È essenziale aumentare la consapevolezza del pubblico e delle industrie riguardo ai rischi associati alle tempeste geomagnetiche, attraverso programmi educativi e partnership con il settore privato.