Bosone di Higgs: la Particella di Dio domani annunciata al Cern

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peter higgs

La Particella di Dio è stata finalmente avvistata? Lo scopriremo prestissimo. Il Cern di Ginevra ha fatto sapere che domani 4 luglio farà un importante annuncio. Ma a quanto pare qualcosa sul misterioso annuncio comincia già a trapelare. Gli scienziati e i fisici sarebbero certi al 99,99% (livello quattro sigma) di aver trovato la particella.

Cresce la curiosità. Nota anche come Bosone di Higgs, la particella ormai è data per certa da molt quotidiani, tra cui il Daily Mail che domenica scorsa ne aveva annunciato addirittura la scoperta, anche alla luce del fatto che all’evento di domani è stato invitato lo stesso Peter Higgs, professore emerito di fisica dell’Università di Edimburgo, che le avrebbe dato il nome.

Occhi puntati su Ginevra. Il Large Hadron Collider, formato da magneti superconduttori, si estende attorno al Cern per 27 km ed è sensibile alla forza di gravità della luna. L’acceleratore di particelle si trova all’interno di questi grandi tubi.

Anche un recente articolo di Nature, avrebbe parlato della possibile scoperta del Bosone di Higgs. Una sorta di annuncio ufficioso, che attende la conferma di domani. La direzione del Cern però punta a raggiungere il livello cinque sigma ossia la certezza assoluta che i risultati ottenuti siano una prova dell’esistenza della Particella di Dio. Ma occorre andarci cauti. Nulla si saprà prima di domani.

Il Cern però ha fatto sapere che nel corso dei primi 5 mesi del 2012, il Large Hadron Collider (LHC) ha già consegnato più collisioni per i due esperimenti Atlas e Cms di quanto abbia fatto in tutto il 2011. L’anno scorso, ATLAS e CMS hanno registrato un totale di circa 5,6 femtobarns inversi di dati. Questa misura delle prestazioni dell’acceleratore è equivalente a circa 560.000 miliardi collisioni protone-protone.

Sono molto impaziente di vedere cosa riveleranno i dati rivela” ha detto il direttore del CERN per gli acceleratori e la tecnologia, Steve Myers. “Ora abbiamo più del doppio dei dati che abbiamo avuto l’anno scorso”, ha aggiunto il Direttore per la Ricerca e Informatica, Sergio Bertolucci. “È un momento molto emozionante”.

Atlas e Cms in ogni caso avranno bisogno di altro tempo per verificare se il Bosone di Higgs, l’ultimo ingrediente mancante del Modello Standard della fisica delle particelle esista realmente, o se si tratta di una forma più “esotica” del bosone che potrebbe aprire la strada ad una nuova branca della fisica.