Nanoparticelle di titanio: alta tecnologia pericolosa per la salute

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nanoparticelle_TiO2

Le nanoparticelle di biossido di titanio (TiO2) sono molto utilizzate nell’industria alimentare e nella cosmetica come pigmento opacizzante, ma un esperimento condotto sulle trote iridee da un gruppo di ricerca dell’Università di Plymouth (Uk) dimostrerebbe la loro potenziale pericolosità per la salute. Infatti, in seguito all’esposizione dei pesci all’agente chimico, i ricercatori hanno osservato dei veri e propri buchi nel loro cervello.

Ogni anno vengono prodotte 20 tonnellate l’anno di nanoparticelle di TiO2: questo componente entra infatti nella formulazione di fondotinta, cosmetici, creme solari, medicine, dentifrici, coloranti alimentari e numerosi altri prodotti di uso quotidiano. Un così vasto utilizzo giustifica l’interesse della ricerca sugli effetti a breve e lungo termine sulla salute dell’uomo e dell’ecosistema.

Un precedente lavoro, condotto dagli studiosi del Dipartimento di biochimica dell’Università di Losanna (UNil) in collaborazione con l’Università di Orléans in Francia e con il Centro nazionale francese di ricerca scientifica (Cnrs), aveva già mostrato effetti paragonati a quello dell’amianto sui polmoni. I risultati furono contestati da altri esperti del settore, ma posero la comunità scientifica davanti al dubbio che l’utilizzo delle nanoparticelle dovesse essere almeno controllato.

Le ricerche dell’Università di Plymouth non hanno ancora accertato se gli effetti sul cervello delle trote siano dovute alle nanoparticelle tal quali o sia un prodotto secondario di reazioni chimiche. “É preoccupante che gli effetti sul cervello dei pesci causati da queste nanoparticelle abbiano cose in comune con quelli causate da altre sostanze come il mercurio –afferma tuttavia Richard Andy che ha guidato lo studio– Pensiamo che il materiale possa accumularsi e presentare un pericolo imminente e progressivo per la vita umana”.

Il lavoro è stato presentato al ‘6th International meeting on the Environmental Effects on Nanoparticles and Nanomaterials’ (21-23 Settembre) presso la Royal Society a Londra.