Big Bang: svelato il mistero della particella X! L’annuncio del CERN

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Big Bang
@Pixabay

Nel cuore del CERN di Ginevra, un team di scienziati ha compiuto una scoperta straordinaria che illumina gli istanti iniziali dell’universo, subito dopo l’epocale evento del Big Bang. La rivelazione concerne la cosiddetta particella X, un ente misterioso legato alle fasi primigenie del cosmo.

Subito dopo il Big Bang, l’universo era in uno stato di fervente attività. Dominato da un plasma ad altissima temperatura, composto da quark e gluoni, queste particelle elementari hanno esistito per brevi lassi di tempo prima di raffreddarsi e dar vita a particelle più stabili, come protoni e neutroni, fondamentali costituenti della materia. Durante questo processo di raffreddamento, una piccola porzione di quark e gluoni si è unita a formare le enigmatiche particelle X, oggetto di ricerca da parte degli scienziati del CERN per molti anni. Recenti studi, frutto delle collisioni generate dal Large Hadron Collider, hanno finalmente portato alla luce prove concrete dell’esistenza di questa particella, come dettagliato sulla rivista Physical.

Gli acceleratori di particelle: finestre sulle origini dell’Universo

La creazione di particelle così insolite e rare non è un evento che possiamo facilmente riprodurre in laboratorio, considerando l’irripetibilità del Big Bang. Tuttavia, i fisici si sono avvicinati a questo obiettivo per mezzo degli acceleratori di particelle, in particolare grazie alle attività condotte presso il CERN. Attraverso la coalescenza dei quark, e mediante collisioni ad alta energia, è possibile generare plasma che simula le condizioni dell’universo appena nato.

La conferma dell’esistenza della particella X è giunta dopo l’analisi di oltre 13 miliardi di collisioni di ioni pesanti, che hanno prodotto decine di migliaia di particelle cariche. Un’attenta valutazione di questo intenso cocktail di particelle ad alta energia ha permesso ai ricercatori del MIT di identificare circa un centinaio di particelle X, specificatamente del tipo X(3872), il cui nome deriva da una stima della loro massa.

Questo traguardo rappresenta la prima volta che le particelle X sono state individuate con successo all’interno del plasma di quark e gluoni. Gli esiti di questi studi sono fondamentali non solo per una più profonda comprensione della struttura interna misteriosa delle particelle X ma anche per arricchire la nostra conoscenza riguardo i componenti basilari di atomi e materia. La particella X, da quando è stata scoperta, ha suscitato l’ipotesi di rappresentare una nuova categoria di molecola, originata dai mesoni (formati da due quark) anziché dagli atomi, ampliando così il nostro orizzonte scientifico sulle particelle elementari.