Baldur’s Gate, il team critica gli studi che licenziano: “Non rischiano il fallimento”

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Baldur's Gate
©STEAM/Baldur's Gate

Negli ultimi due anni, l’industria dei videogiochi ha assistito a un’ondata di licenziamenti che ha coinvolto circa 9.000 lavoratori. Questa tendenza ha toccato sia giganti del settore come EA, che ha recentemente ridotto il proprio personale di 670 dipendenti, sia realtà più contenute come Deck Nine Games. I dirigenti di queste aziende giustificano i tagli come misure indispensabili per mantenere la competitività in un mercato aspro.

Tuttavia, Michael Douse, direttore editoriale di Larian, contesta questa visione. In una recente intervista a Game File, ripresa da PC Gamer, Douse ha descritto i licenziamenti come “un errore evitabile” e ha criticato la pratica di seguire tendenze di mercato piuttosto che basarsi su effettive necessità economiche. Secondo lui, nessuna delle aziende coinvolte è a rischio di fallimento imminente, indicando che le vere motivazioni risiedono nel desiderio di non deludere gli azionisti, piuttosto che in reali problematiche finanziarie.

Larian Studios e l’approccio alternativo al successo

Contrariamente alla norma, Larian Studios, noti per il successo di titoli come Baldur’s Gate 3, si distingue per una filosofia aziendale che privilegia la libertà creativa e una gestione etica, sfuggendo così alle pressioni tipiche delle aziende quotate in borsa. Michael Douse ha anche espresso riserve sulla quotazione in borsa di Larian, sottolineando come tale mossa sarebbe in contrasto con l’etica lavorativa e il focus sulla qualità che caratterizzano la casa di sviluppo.

Non è solo Douse a criticare l’attuale modello di business; anche Swen Vincke, CEO di Larian, e Tarn Adams, creatore di Dwarf Fortress, hanno manifestato disapprovazione verso le pratiche di gestione del personale prevalenti nel settore. Vincke in particolare ha condannato la continua ricerca di profitto a breve termine che porta a un ciclo dannoso di licenziamenti e successive riassunzioni. Adams, durante il GDC del mese scorso, ha esplicitamente denunciato la guida corporativa, ritenendola responsabile di una riduzione dannosa dell’intero settore.