Tempeste solari: la nostra stella prossima all’inversione dei poli

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inversione poli
inversione poli solari

Ogni 11 anni, al culmine del ciclo solare, la polarità magnetica del Sole si inverte. In altre parole, il nord ed il sud magnetici si ribaltano. Ed è quel che sta accadendo in questo periodo. Almeno secondo quanto gli esperti teorizzano.

Dal mese di agosto, il momento durante il quale si attendeva tale inversione, l’attività solare ha proseguito senza mai arrestarsi e, come si è visto, ha continuato con tale intensità per i successivi 3 o 4 mesi. Il Sole, infatti, è stato abbastanza crepitante grazie ai numerosi brillamenti solari, incluse anche alcune espulsioni di materiale.

Questa viva ed accesa attività solare ha portato il Wilcox Observatory della Stanford University ad emettere un comunicato stampa lo scorso 11 novembre, nel quale si sottolineava ancora una volta come il processo di inversione fosse in corso. “Il polo nord ha già cambiato la sua posizione, mentre il polo sud è in corsa per recuperare”, avverte Phil Scherrer, dell’osservatorio statunitense.

Cosa accadrà all’umanità, dunque, quando il Sole avrà invertito i suoi poli magnetici? Nulla di ciò che in genere si teme. Non sono mai stati osservati, infatti, effetti deleteri sui corpi umani, nonostante il fatto che questa inversione avvenga regolarmente, ossia su una scala cronologica che può essere monitorata dagli umani.

Gli scienziati, tuttavia, sono concentrati sulle macchie solari, sui brillamenti solari e sulle espulsioni di massa coronale o CME, in prevalenza quando si verifica o sta per verificarsi l’inversione del campo magnetico del Sole. Che l’attività solare, a sua volta, possa influenzare il campo magnetico terrestre o che abbia il potenziale per influenzare le tecnologie terrestri, come ad esempio le reti di distribuzione di energia e dei satelliti GPS.

aurore polisolari

Ad ogni modo, dal momento che l’inversione magnetica della nostra stella giunge al culmine del ciclo solare di attività, è il momento migliore, questo, per osservare le più belle e suggestive aurore boreali, come testimoniano le numerose immagini reperibili sul web o quelle inviate dalla ISS dagli stessi astronauti, come il nostro Luca Parmitano quando ancora vi era a bordo.

E non solo la Terra. A detta degli esperti, infatti, anche gli altri pianeti subiranno gli effetti dell’intensa attività solare. “È un po’ come una marea in arrivo o in uscita. Ogni piccola onda porta un po’ d’acqua e, alla fine, si arriva alla completa inversione”, spiega Todd Hoeksema, scienziato presso il Wilcox Solar Observatory della Stanford University, impegnato nel monitoraggio del fenomeno dal 1975.