Nel panorama delle truffe che si diffondono attraverso i social media, è emerso un nuovo allarme che coinvolge direttamente gli utenti di WhatsApp a livello internazionale. La truffa in questione fa riferimento a un messaggio che inizia con “Mi chiamo Rosa Caro Serrano”. Questo schema fraudolento si è intensificato dopo le numerose truffe del “ciao mamma ho perso il telefono” o “ciao papà, mi si è rotto il telefono” in circolazione su WhatsApp, e ora si presenta come una minaccia concreta, poiché punta a carpire dati sensibili degli utenti.
Il modus operandi della truffa sfrutta l’ingenuità degli utenti. Inizialmente, il messaggio da parte di una presunta Rosa Caro Serrano, che si dichiara dipendente della Warner Bros Discovery, promette compensi monetari per attività apparentemente semplici come mettere “mi piace” a post o condividere contenuti. Tuttavia, il nome del mittente e l’azienda citata possono variare, rendendo il messaggio apparentemente più credibile e personalizzato.
Gli utenti che rispondono al messaggio vengono successivamente indirizzati a un canale Telegram, nominato “Lara Croft”, dove devono inserire un codice ricevuto precedentemente via WhatsApp. In questa fase, viene richiesto di inviare dati personali e bancari, inclusi IBAN e dettagli della banca, con la falsa promessa di depositare denaro. Questo procedimento, apparentemente innocuo, porta invece alla possibilità di svuotare i conti correnti delle vittime.
Come difendersi
È essenziale ricordare che ogni messaggio che richiede azioni in cambio di denaro, specialmente quando include la condivisione di informazioni personali e bancarie, è potenzialmente una truffa. Le vittime sono spesso individui meno avvezzi all’uso della tecnologia, che possono essere facilmente ingannati da promesse di guadagni facili.
Nonostante le segnalazioni di questa truffa siano state inizialmente più frequenti in Spagna, stanno cominciando a diffondersi anche in Italia. Pertanto, è vitale mantenere un alto livello di vigilanza e diffidare di qualsiasi messaggio simile a quello di “Rosa Caro Serrano”. Proteggere i propri dati è fondamentale: nessuna azienda legittima chiederebbe mai di condividere dettagli sensibili in cambio di denaro attraverso canali non ufficiali come WhatsApp o Telegram.