Un’equipe di esperti appartenente alla Fondazione nazionale greca per la ricerca e al Ministero della Cultura ha impiegato una molteplicità di fonti storiche, tra cui spicca l’Iliade, per identificare i resti di dieci navi sommerse nei pressi dell’isola di Kasos, spaziando dal 3000 a.C. fino al periodo della Seconda guerra mondiale. L’isola di Kasos, citata da Omero come un attivo centro di scambi commerciali che partecipò al conflitto troiano, si è rivelata un sito di grande interesse archeologico.
Tra i ritrovamenti, vi sono relitti datati al 3000 a.C., all’epoca classica (circa 450 a.C.), all’era romana (200 a.C. – 300 d.C.), nonché al periodo medievale e ottomano. È stato inoltre scoperto un relitto di una nave lunga 25-30 metri (82-98 piedi) con parti metalliche attribuite al secondo conflitto mondiale, come annunciato dal Ministero della Cultura greco.
Prossimi passi: divulgazione e studio approfondito
Dal 2019, i ricercatori hanno esplorato meticolosamente l’area, iniziando dal rilevamento delle imbarcazioni, per poi procedere con una documentazione fotografica dettagliata e l’utilizzo del sonar per mappare il fondale marino. Il recupero di manufatti e campioni dai relitti ha permesso di approfondire la conoscenza storica dell’area, evidenziando un traffico commerciale che intrecciava l’Europa, l’Africa e l’Asia. Tra i reperti più significativi, emerge un’anfora spagnola datata intorno al 150-170 d.C., con un sigillo sul manico, e diverse fiaschette di terra sigillata africana dell’epoca romana.
I risultati di questa ricerca saranno divulgati in dettaglio nel prossimo futuro, con la pubblicazione di studi approfonditi da parte degli archeologi e degli storici coinvolti nel progetto. Per aumentare la consapevolezza pubblica su questa impresa, è stato prodotto un documentario, “Diving into the History of the Aegean”, che è stato presentato in vari festival di cinema archeologico.