Quindici secondi di inferno, in quel 27 gennaio del 1967, il tempo che fu sufficiente a privare l’umanità dello straordinario contributo dei tre astronauti pionieri: il pilota comandante Virgil I. Grissom, il pilota maggiore Edward H. White II e il pilota Roger B. Chaffee. “Fuoco, sento odor di fuoco“, riuscì a dire Chaffee prima che una scintilla in un’atmosfera satura di ossigeno facesse divampare le fiamme. Un cavo era stato sguainato dalle continue aperture e chiusure di un portello.
Gli Astronauti intrappolati tra le fiamme, impossibilitati ad aprire il portellone di accesso alla capsula già pressurizzata. La compagnia che produsse il modulo di comando aveva suggerito nel progetto originario di dotare il portello di bulloni esplosivi di emergenza e di pressurizzare la cabina con una miscela ossigeno-azoto ma l’Agenzia Spaziale non accettò i suggerimenti giustificando che il portellone così attrezzato si sarebbe potuto aprire accidentalmente e l’atmosfera di ossigeno puro non aveva mai causato problemi.
La Nasa aveva chiamato la missione ‘AS-204’, nome che rimase poiché il volo non si era svolto. Dopo l’incendio, su richiesta delle vedove degli astronauti (in particolare quella di Grissom), venne ridenominata Apollo 1, in memoria del volo che gli astronauti avrebbero dovuto svolgere e non fecero mai. Così, NextMe ha voluto offrirvi un ricordo di quel dramma, ritagliato in 20 immagini, in 20 istanti
1. Le vittime di un disastro
I tre Astronauti, da sinistra a destra: Edward H. White II, Virgil I. ‘GUS’ Grissom e Roger B. Chaffee. La Nasa non aveva mai sperimentato prima un disastro di questa portata.
2. Perchè chiamarono la missione ‘Apollo 1’
La Nasa aveva chiamato la missione ‘AS-204’. Dopo l’incendio, su richiesta delle vedove degli astronauti, venne ridenominata Apollo 1, in memoria del volo che gli astronauti avrebbero dovuto svolgere e non fecero mai.
3. Lavorando per la missione
Una delle fasi di assemblaggio del modulo di comando della missione AS-204. Si tratta dell’asse-Z del modulo, e in questo scatto si vede l’installazione dello scudo termico.
4. I resti di una tragedia
Istantanea del modulo di comando portato nella ‘White Room’ subito dopo la tragedia: si può notare come l’intenso calore sviluppatosi all’interno produsse i suoi effetti anche sull’esterno del modulo
5. Il disegno di un sogno
Rappresentazione schematica della capsula apollo e del LEM che, successivamente, avrebbe dovuto portare gli uomini sulla superficie lunare.
6. Allenarsi per la Luna
I tre astronauti in tuta durante l’addestramento sorridono agli scatti della stampa. In questa foto gli astronauti sul trampolino di lancio in Florida.
7. L’assemblaggio del modulo spaziale
In questa immagine un’altra delle fasi di assemblaggio del modulo. In particolare, al centro, il pannello con le valvole per il controllo dell’assetto.
8. Gli astronauti in tuta
I tre astronauti all’interno delle loro tute pressurizzate. Una curiosità: le ‘valigette’ collegate con i tubi alle tute erano dei ‘condizionatori d’aria’ portatili.