Il campo magnetico terrestre sta continuando a subire gli effetti dell’impatto di un’espulsione di massa coronale (CME) verificatasi il 17 maggio, causando una tempesta geomagnetica di classe G2. Secondo il Centro di Previsioni Meteorologiche Spaziali della NOAA, un’altra CME è prevista per il 19 maggio, con potenziali tempeste geomagnetiche di classe G1.
Un’espulsione di massa coronale (CME) è un fenomeno solare in cui enormi quantità di plasma e campi magnetici vengono espulse dalla corona del Sole. Questo evento avviene quando i campi magnetici sulla superficie solare si riorganizzano e rilasciano improvvisamente energia, proiettando nello spazio una nube di particelle cariche a velocità molto elevate. Le CME sono costituite principalmente da elettroni, protoni e nuclei di elio che possono viaggiare attraverso il Sistema Solare, impiegando da uno a tre giorni per raggiungere la Terra.
Quando una CME raggiunge il nostro pianeta, può interagire con il campo magnetico terrestre, generando tempeste geomagnetiche. Queste tempeste possono causare disturbi nelle comunicazioni radio, nei sistemi GPS e nelle reti elettriche, oltre a creare aurore spettacolari visibili a latitudini più basse. Gli osservatori solari, come quelli gestiti dalla NOAA e dalla NASA, monitorano attentamente queste espulsioni per prevedere e mitigare i loro effetti dannosi sulle infrastrutture terrestri.
Cos’è una tempesta geomagnetica?
Una tempesta geomagnetica è una perturbazione temporanea del campo magnetico terrestre causata dall’interazione tra il vento solare e la magnetosfera terrestre. Queste tempeste sono classificate da G1 a G5 in base alla loro intensità:
- G1: Lieve, può causare fluttuazioni nelle reti elettriche e influenzare le operazioni satellitari. Le aurore possono essere visibili a latitudini elevate.
- G2: Moderata, può causare problemi ai sistemi di alimentazione elettrica e avere effetti minori sui satelliti. Le aurore possono essere visibili a latitudini più basse.
- G3: Forte, può causare problemi nei sistemi di navigazione e blackout radio.
- G4: Grave, può provocare ampi problemi nelle reti elettriche e influenzare seriamente i satelliti e le comunicazioni radio.
- G5: Estrema, può causare gravi danni alle reti elettriche e interrompere le comunicazioni radio. Le aurore possono essere visibili a latitudini molto basse, potenzialmente fino ai tropici.
Le CME possono indurre correnti geomagnetiche che danneggiano le reti elettriche e interferiscono con i satelliti. L’intensificazione delle correnti nell’ionosfera può degradare le comunicazioni radio HF e i segnali GPS. È quindi essenziale che le industrie vulnerabili, come quelle dell’energia elettrica e delle comunicazioni satellitari, attuino misure preventive e si preparino a possibili interruzioni. Le previsioni delle tempeste geomagnetiche, fornite da agenzie come la NOAA, sono cruciali per ridurre i rischi associati a questi eventi.