Una ricerca rivoluzionaria condotta da Tara Hayden, ricercatrice post-dottorato presso la Western University, ha rivelato sorprendenti dettagli sulla composizione della prima crosta lunare. Contrariamente alle precedenti convinzioni, la superficie della Luna si è rivelata significativamente arricchita di acqua oltre 4 miliardi di anni fa. Questa scoperta, pubblicata nella prestigiosa rivista Nature Astronomy, cambia radicalmente la nostra comprensione della storia lunare.
Durante il suo periodo di studi post-laurea presso la Open University nel Regno Unito, Hayden ha esaminato un meteorite classificato come proveniente dalla Luna. In questo studio, ha identificato per la prima volta il minerale apatite, noto per essere il fosfato più comune, in un campione della primordiale crosta lunare. La scoperta dell’apatite da parte di Tara Hayden non solo conferma la presenza di acqua nella crosta lunare antica, ma offre anche una nuova prospettiva sulla composizione chimica della Luna.
Rivalutazione dei campioni Apollo
Lavorando insieme al rinomato geologo planetario Gordon “Oz” Osinski nel Dipartimento di Scienze della Terra della Western University, Hayden ha potuto ricostruire aspetti inediti della storia lunare. La sua ricerca ha evidenziato che la Luna era più ricca di acqua di quanto precedentemente stimato, con isotopi stabili e volatili che raccontano una storia ancora più complessa.
Hayden ha sottolineato l’importanza di questi studi, in particolare alla luce delle future missioni lunari, come le missioni Artemis della NASA:
La storia dell’acqua sulla Luna è nota soprattutto grazie ai campioni dell’Apollo, ma si ritiene che questi rappresentino solo il cinque per cento circa dell’intera superficie lunare. Finché non otterremo altri campioni nelle prossime missioni Artemis, gli unici altri campioni della superficie che abbiamo sono i meteoriti. Sono stata così fortunata nel vedere che il meteorite non solo proveniva dalla Luna ma, cosa straordinaria, presentava una chimica così importante per la nostra comprensione dei minerali lunari che contengono acqua.
Nel 2008, Alberto Saal e altri ricercatori hanno scoperto notevoli quantità di acqua e altri composti volatili nelle perle di vetro dei campioni Apollo, innescando una rivalutazione di questi materiali. Hayden evidenzia che i campioni Apollo rappresentano solo una frazione della superficie lunare, rendendo i meteoriti un’importante fonte di dati per studi futuri.
La sua scoperta, avvenuta durante il dottorato alla Open University, ha rivelato dati cruciali sull’acqua presente sulla Luna. L’apatite, trovata in vari tipi di rocce lunari, esclusa nelle perle di vetro e nelle anortositi ferrose (rappresentanti la crosta primordiale), si è rivelata fondamentale per comprendere la composizione della Luna primordiale e per aprire nuove porte nella comprensione dell’acqua e della composizione chimica della Luna, con prospettive entusiasmanti per le future esplorazioni lunari.