12P/Pons-Brooks, la cometa dal diametro di 30 Km in rotta verso la Terra: dobbiamo preoccuparci?

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cometa 12P Pons-Brooks

La cometa 12P/Pons-Brooks sta suscitando grande interesse tra gli appassionati di astronomia grazie alla sua traiettoria che la porterà particolarmente vicina alla Terra. Sebbene sia già osservabile attraverso il telescopio, il vero spettacolo avverrà durante il suo perielio, il momento di massima prossimità al Sole, previsto per il 21 aprile 2024. In questa fase, grazie alla sua luminosità intensificata, la cometa sarà visibile ad occhio nudo. Con un diametro impressionante di 30 km, equivalente a tre volte la grandezza del Monte Everest, questo corpo celeste non mancherà di affascinare osservatori professionisti e dilettanti.

Scoperta per la prima volta nel 1812 dall’astronomo francese Jean-Louis Pons, questa cometa ha da allora mantenuto il suo ciclo, avvicinandosi alla Terra ogni 71 anni. Il corpo celeste raggiungerà il punto di massima vicinanza al nostro pianeta il 2 giugno 2024. Nonostante l’avvicinamento, la cometa apparirà più tenue, essendo più lontana dal Sole. Ciò che rende particolarmente straordinaria la 12P/Pons-Brooks è la sua natura criovulcanica. Questa cometa non è soltanto un insieme di gas e materiali solidi, ma ospita anche criovulcani, strutture capaci di eruzioni violente. Durante queste eruzioni, viene espulso criomagma, una sostanza che può presentarsi in forma liquida o gassosa e che è composta da elementi come acqua, ammoniaca e metano.

Un pericolo per la Terra?

Nonostante le occasionali speculazioni su corpi celesti che minacciano la Terra, 12P/Pons-Brooks non pone alcun pericolo. Al contrario, al suo punto di massimo avvicinamento, sarà distante 1.5 unità astronomiche, posizionandosi ben oltre l’orbita solare. Anche se alcune voci l’hanno soprannominata la “Cometa del diavolo”, questa denominazione appare ingiustificata dato che la cometa ha attraversato i secoli, facendo la sua apparizione a intervalli regolari, senza mai costituire una minaccia per il nostro pianeta. La sua esistenza nel Sistema Solare è ben documentata, con apparizioni registrate fin dal 1300 dagli astronomi cinesi.

Lo scorso 20 luglio, la cometa ha subito un’esplosione, aumentando improvvisamente la sua luminosità di circa 6 magnitudini. Tuttavia, non è ancora sufficientemente luminosa per essere osservata senza l’ausilio di potenti telescopi. La comunità astronomica è ottimista sul fatto che, grazie alla sua notevole luminosità tra le comete periodiche, potrebbe diventare visibile con un semplice binocolo entro marzo 2024. Dopo l’appassionante evento del 21 aprile 2024, la cometa proseguirà il suo viaggio, diventando invisibile nella maggior parte del mondo, sebbene rimarrà osservabile a occhio nudo nell’emisfero australe fino alla fine dell’anno.